Entrano i musicisti preceduti dal Direttore d’Orchestra. Note briose, tema cantabile, atmosfera piena di gioia…inizia il Concerto. Siamo nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura: sono le 21.10 di giovedì 29 ottobre. La Basilica è gremita. Stasera, la Wiener Philharmoniker diretta dal Maestro Hebert Blomstedt, esegue le Sinfonie n.8 e n.7 del Genio di Bonn, Ludwig van Beethoven, nell’ambito del XIV Festival internazionale di Musica e Arte Sacra, organizzato dalla Fondazione pro Musica e Arte Sacra.
Un sapiente gioco armonico caratterizza la Sinfonia n. 8 in Fa maggiore op. 93 che considerata la più breve delle composizioni sinfoniche di Beethoven, ci coinvolge per la sua spiritualità. Ventisei minuti per tornare ad una forma decisamente classica, ai modelli di Mozart e Haydn.
Il pubblico è attento, consapevole dei momenti che il “racconto” beethoveniano incide negli animi sensibili. Ed ecco dopo i lunghi applausi che segnano la fine dell’esecuzione, la Sinfonia n. 7 in La maggiore, op. 92. Descritta da Richard Wagner, l’apoteosi della danza, il capolavoro del Genio tedesco, presenta una grande vitalità ritmica. Introduzione grandiosa nel primo movimento, il successivo Vivace è un’esplosione di gioia attraverso la danza. Muta nel secondo movimento, che si apre con un aforistico accordo da cui scaturisce un tema sommesso, dissipato dal terzo movimento, il momento più brioso e danzante dell’intera Sinfonia. Il clima festoso continua con il quarto movimento dal primo tema brillante affidato ai primi violini, a cui si contrappone il secondo, di carattere trionfale, affidato ai fiati. E’ un vortice di gioia sfrenata che ci accompagna anche a Concerto terminato, fuori dall’imponente e bellissima Basilica, in una tiepida sera d’autunno, a Roma.
Foto ©Musacchio & Ianniello