La lotta alla cellulite è ancora più difficile dopo sette mesi di stop forzato di palestre e piscine e, soprattutto, dopo lunghe giornate spesso confinate in casa dallo smartworking. Con l’estate alle porte e la voglia di vacanza che si fa sempre più forte, vista anche la complessità dell’ultimo anno, tornare in forma non è un miraggio. In particolar modo se si vuole attenuare un problema annoso e che interessa più di otto donne su dieci. «In un mese, intensificando i trattamenti è possibile sconfiggere la cellulite. Sedute ravvicinate permettono non solamente di attenuare l’effetto “buccia d’arancia”, ma anche “limare” le piccole concentrazioni di grasso che si accumulano soprattutto sui fianci e sulle gambe. Con il vantaggio che i benefici continueranno a far sentire anche nei mesi successivi», annuncia Patrizia Gilardino, medico estetico di Milano.
La cellulite non dipende esclusivamente da soprappeso, ma è il risultato spesso di più cause che spaziano dal metabolismo agli stili di vita a tavola, da una particolare predisposizione genetica al movimento. «L’eccessiva sedentarietà, abbinata all’impossibilità di fare dell’attività fisica, per una chiusura di palestre e piscine che è durata più di 200 giorni, e magari a qualche eccesso che ci si è concessi a tavola hanno inevitabilmente accentuato la cellulite», prosegue la specialista.
Intervenire è possibile anche se «le bacchette magiche non esistono», sottolinea. Due i trattamenti consigliati: la carbossiterapia e le onde d’urto. «Sono due modi efficaci per contrastare la cellulite e i piccoli accumuli di grasso. Due approcci diversi che garantiscono ottimi risultati e dalle bassissime controindicazioni. Possono inoltre essere facilmente modulati per rispondere alle caratteristiche della paziente».
La carbossiterapia si basa sull’uso dell’anidride carbonica: con un particolare strumento dotato di finissimi aghi viene stimolata la riossigenazione dei tessuti. «È uno dei trattamenti più efficaci contro la cellulite perché agisce sulla microcircolazione, sul tessuto adiposo e sulla pelle», spiega Gilardino. «Non solamente è in grado di riaprire i capillari chiusi e aumentare la percentuale di ossigeno nei tessuti, migliorando l’elasticità cutanea e quindi il ringiovanimento della pelle, ma anche riduce gli accumuli di grasso. Le quasi nulle controindicazioni permettono di aumentare la frequenza delle sedute fino ad arrivare a farne una ogni quattro giorni. In questo modo, in poco più di un mese, è possibile completare l’intero ciclo, registrando i benefici anche nelle settimane successive».
Per quanti ancora temono l’uso di aghi, anche se questi sono sottili come un capello, le onde d’urto rappresentano una soluzione alternativa. «Con questo trattamento andiamo ad agire direttamente sul metabolismo cellulare ottenendo un effetto rigenerativo importante che permette di restituire tonicità alla pelle. Il gel conduttore utilizzato, addizionato di principi ristrutturanti, consente alle onde d’urto di penetrare in maggiore profondità. Le controindicazioni quasi nulle ne fanno un trattamento particolarmente indicato per il quale è possibile programmare anche un paio di sedute alla settimana per arrivare all’estate pronti con una pelle soda e i piccoli accumuli di grasso destinati a scomparire».
Aggiunge la specialista: «Sono trattamenti che aiutano a migliorare l’aspetto fisico, attenuando i problemi estetici. Ma per un’efficacia maggiore e una durata più prolungata occorre non dimenticare mai le buone abitudini quotidiane quali un’alimentazione sana con molti liquidi e poco sale, movimento tutti i giorni e cura anche nel sonno perché dormire bene aiuta la nostra pelle. Gli stili di vita corretti ci permettono di restare più giovani e limitare la comparsa della cellulite».