La Nona sinfonia. Il capolavoro di Beethoven, sintesi del suo pensiero artistico e superamento in senso laico della Missa Solemnis con un messaggio realmente universale. A dirigerne la prima esecuzione, il 7 maggio 1824, al Teatro di Porta Carinzia di Vienna fu proprio il suo Autore. Il rischo era enorme: il compositore era completamente sordo da più di dieci anni. Fu un successo. Da allora molto si è scritto sull’Opera  considerata un vertice assoluto dell’arte di Beethoven. Il finale in particolare, con la sintesi di musica e parola, segna il raggiungimento di una forma di comunicazione nuova in ambito sinfonico. Esempio altissimo di libertà di pensiero artistico e di indipendenza intellettuale, la Nona, tradizionale e nuova allo stesso tempo, ha inaugurato in questo freddo fine settimana di ottobre la prossima Stagione dell’Orchestra Sinfonica di Roma. Un inizio foriero di magistrali esecuzioni per il pubblico dell’Auditorium visto l’enorme succeso riscosso e il caleidoscopio di emozioni suscitato dal talento della Sinfonica e dalla grandezza del suo Direttore, Francesco La Vecchia che è riuscito anche questa volta a trasmettere al pubblico in visibilio, l’entusiamo e la passione necessari per raggiungere grandi vette. Quelle della Musica.