“Un pessimo inizio di dialogo”. Ha commentato così Silvio Berlusconi l’imposizione per decreto dell’election day, ossia l’abbinamento di politiche e amministrative. “Una mossa per confondere le acque e nascondere le difficoltà tra Pd e sinistra”, secondo l’ex premier, che, intervistato dal settimanale “Tempi” lascia aperto uno spiraglio a ipotesi di larghe intese dopo il voto. Poi sull’Udc: “dipende da loro, la gente è stanca delle divisioni e dei giochetti politici di palazzo”. Sul fronte opposto invece da registrare il nulla di fatto tra socialisti e partito democratico.L’incontro tra Boselli e Veltroni non ha portato accordi, perché, sostiene Boselli, “nessuno può chiederci un accordo sulla base dello scioglimento del partito”. Stesso rifiuto da parte dei radicali, con Emma Bonino che declina con decisione l’invito di Fassino a presentarsi nelle fila del Pd: “non se ne parla proprio, non sono un’accattona”, la risposta del ministro alle Politiche europee: “Noi radicali – ha aggiunto- non abbiamo niente da sciogliere, la nostra galassia è sciolta di per se.