Il 2009 è stato dichiarato anno dell’astronomia, e sono tante le mostre in tutta Italia dedicate al firmamento e ai pianeti. Nel 2009 ricorre anche il quarto centenario dall’invenzione del cannocchiale, strumento che Galileo Galilei puntò verso la luna proprio nel 1609, da Padova che ospita la mostra “Il futuro di Galileo”, dal 28 febbraio al 14 giugno. Proprio sul finire del 1609 Galileo a Padova puntò verso il cielo il primo cannocchiale, un manufatto da lui trasformato in strumento scientifico e avviò così le prime moderne indagini astronomiche. Interattiva e appassionante, la mostra propone esperimenti e simulazioni con strumenti antichi e moderni, e si può visitare con tutta la famiglia. Alloggiando naturalmente all’Hotel Majestic Toscanelli (www.toscanelli.com). A Firenze, al magnifico Palazzo Strozzi, dal 13 marzo al 30 agosto si può visitare la mostra “Galileo. Immagini dell’universo dall’antichità al telescopio”. Si tratta di un viaggio nel tempo e nello spazio, che racconta il fascino e la curiosità che le stelle e il cielo hanno da sempre esercitato sull’uomo. Dalle visioni mistiche e poetiche dell’Egitto e della Mesopotamia alle tesi di Copernico, fino alla sezione centrale dedicata a Galileo e all’invenzione del telescopio, con documenti, scoperte e il mitico cannocchiale. Sempre a Firenze, l’Hotel Park Palace (www.parkpalace.com), parte bene, perché si trova proprio in piazzale Galileo… C’è un lato, però, del grande scienziato che sfugge ai più, ed è il suo interesse per l’astrologia. Sì, avete letto bene. Galileo, matematico, astronomo, era anche astrologo, cioè calcolando posizioni e moti dei pianeti, ricavava oroscopi e previsioni. Di questo aspetto nascosto scrive Andrea Albini in Oroscopi e cannocchiali per Avverbi Editori. Oroscopi, dunque. Quelli compilati alla nascita delle figlie, o riguardanti il destino di personaggi famosi come il Granduca di Toscana. Ma come è possibile che l’uomo delle scoperte rivoluzionarie, della razionalità abbia avuto un alter ego? La lettura del testo di Albini, opera unica nel suo genere, risolverà vostre perplessità citando documenti dell’epoca e illustrando un Galileo non solo pubblico ma soprattutto privato.