“Il destino, un inciampo lungo una strada dritta che ti fa cadere e ti porta a vedere le cose da una diversa angolazione”. Ed è proprio il destino a muovere i tasselli di Doppiofondo, la storia scritta da Luigi Romagnoli, tratta dai  “Racconti proibiti” di Georges Simenon e portata in scena fino al 28 febbraio al Teatro Campo d’Arte di Roma.  Il destino, i ricordi, le verità nascoste, taciute e poi scoperte, sono gli ingredienti di uno spettacolo intenso dove la bravura dei tre attori in scena si mette al servizio di un testo non semplice da eseguire dati gli intrecci amorosi e i continui rimandi ad un passato che affiora nella mente del protagonista della storia.  Oliver, un uomo di mezza età, è padre di due figli: uno il ritratto della salute, l’altro che soffre di asma allergica. Proprio mentre cerca di salvare la vita a suo figlio, Oliver vede cambiare la sua di vita, rapito dai ricordi. A condurlo per mano nel passato è la scoperta, nel doppiofondo del cassetto delle medicine di un pacco di lettere tenute insieme da un nastrino rosso. Lettere d’amore tra Richard, suo padre, ed Elise, la sua amata zia. Amanti rapiti talmente tanto dal sentimento che pur di vivere insieme decidono di uccidere il marito di lei, un uomo violento e senza scrupoli.  Intensa l’interpretazione di Claudio Morici, nei panni di Richar, il padre tanto amato da Oliver. Morici porta sul palco la passione, i dubbi e l’orgoglio di un uomo innamorato, ma anche provato dai suoi errori e dalle delusioni. Coinvolgente l’interpretazione di Paola Fulci che ben si cala nella parte della donna ferita da una vita  che non sempre è stata generosa.  Una piéce intensa che lascia il segno nell’animo di chi la vede, a dimostrarlo i lunghi applausi del pubblico.