A fare da contraltare a queste donne indomabili e agguerrite, la pièce ci mostra degli uomini goffi, inadeguati, che passano il tempo a parlare di Epicuro, cercando di trarne grandi verità esistenziali. Ed è forse in questa immagine che potrebbe condensarsi il senso dello spettacolo, che per mezzo di un’ironia intelligente e acuta vuole scandagliare le manie e le debolezze delle donne del ventunesimo secolo. E riconoscibilissima è l’impronta dell’autore della pièce, qui anche interprete, Rosario Galli, che anni fa ha fatto sorridere e pensare il pubblico con “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” e che oggi torna per parlare del genere femminile, della sua “ansia di onnipotenza” che si manifesta appieno nel desiderio ossessivo di avere un figlio, anche quando la natura renderebbe il compimento di questo desiderio piuttosto difficile. Un catalogo di tic e motivi ricorrenti, di argomenti che accompagnano i nostri giorni, viene creato, mostrato e ricreato dai bravissimi attori, Pia Engleberth, Patricia Vezzuli, Claudio Falconi e Chiara Mastalli, che restituiscono con immediatezza il chiacchiericcio della vita di tutti i giorni, farcito di ricordi, sensazioni, racconti al limite del paradosso, esperienze indimenticabili.  Il regista, Luigi Russo, ha detto a proposito dello spettacolo: “Da bambino mi divertivo a muovere dei piccoli pupazzetti nelle scatole delle scarpe, coloravo le pareti interne e ci disegnavo porte e finestre per meglio rappresentare il loro appartamento.  Oggi, a distanza di anni e dopo aver letto il testo di Rosario Galli, mi sono ritrovato a provare lo stesso sano divertimento e a muovere personaggi sopra le righe, in una scatola solo un po’ più grande. I protagonisti di “Donne che vogliono tutto”, infatti, danzano all’interno di una scenografia tutta colorata, parodiando la realtà e mettendo alla berlina tic, vizi e virtù dei nostri tempi”.