Subisce, dunque, la censura il film “La bottega dei suicidi”, il film  ispirato all’omonimo romanzo di Jean Teulé che affronta in maniera palesemente ironica e provocatoria il concetto tetro del suicidio, ribaltando completamente il suo significato attraverso l’esasperazione degli elementi macabri e cupi e facendosi portatore di un messaggio di ottimismo e gioia di vivere. Questa la motivazione: “Perchè il tema del suicidio è trattato con estrema leggerezza e facilità di esecuzione, come se fosse un atto ordinario o un servizio da vendere al dettaglio creando il pericolo concreto di atti emulativi da parte di un pubblico più giovane, quali gli adolescenti che attraversano un’età critica. Per di più la rappresentazione sottoforma di cartone animato costituisce un veicolo che agevola il pubblico più giovane la penetrazione di tale messaggio pericoloso”.Lo stesso regista dichiara, invece: “Il messaggio che volevo dare è estremamente positivo. Il film racconta che la vita è bella e va affrontata con la giusta dose di umorismo”. Sulla  base di questi elementi, la società di distribuzione Videa, ha deciso di ricorrere in appello per tentare di modificare la sentenza emessa e, qualora non si ottenessero i risultati desiderati, si riserva di valutare adeguate azioni alternative.