Se in questo periodo dell’anno, in previsione della famigerata prova costume, si sta tutti a dieta, è anche vero che con i primi caldi è iniziata la stagione del gelato. Per chi lo ama – e sono in tantissimi – gustarsi un bel cono rappresenta uno dei piaceri massimi offerti dall’alzarsi delle temperature. In effetti nel nostro paese non mancano ottime gelaterie artigianali e anche nella grande distribuzione ormai si trovano gelati confezionati più di qualità rispetto al passato con proposte anche gourmet e ingredienti selezionati.
Ma a prescindere dalla sua consistenza scioglievole, il gelato è comunque un dolce – al pari di una fettina di torta – e che come tale può essere più o meno ricco di zuccheri oppure di grassi o di calorie. Perciò, specie se si ha il desiderio di mangiarlo con una certa regolarità, può essere conveniente seguire qualche piccolo accorgimento per limitarne l’impatto sulla dieta giornaliera. Specie quando si sta attenti alla calorie. Ecco allora qualche suggerimento su misura per fare andare d’accordo peso e gelato, che ovviamente poi ognuno potrà personalizzare seguendo i propri gusti ed esigenze (perché siamo tutti diversi).
Un cono per pranzo? Non è solo una questione di calorie
Ma oltre alle persone, anche le calorie non sono tutte uguali. Spesso chi sta attento alla linea preferisce pranzare con un bel gelato, per soddisfare il palato e sostituire l’apporto energetico di un normale pasto con quello del gelato. E se dovessimo guardare solo le calorie, un cono di gelato artigianale alle crema, magari con uno sbuffo di panna, apporta in media le stesse calorie di un’insalatona con un panino integrale o di una porzione di un’insalata di pasta o cereali in chicchi alle verdure.
Quello che però è molto diverso – oltre alla composizione nutrizionale – è il senso di sazietà o, meglio, la durata del senso di sazietà provocata dal gelato rispetto alle altre due pietanze (ossia le due insalate). Nel giro di un paio d’ore dopo il pranzo, o anche prima, dopo il gelato è facile che torni un certo appetito, a differenza di quanto accade con gli altri due piatti. Con il rischio così di mangiucchiare poi per tutto il pomeriggio in attesa che arrivi la cena. L’assenza, o quasi, di fibre del gelato, più il fatto che i suoi zuccheri vengano metabolizzati rapidamente, non consentono la sazietà prolungata che, invece, viene garantita da un pasto leggero a base di cereali integrali e ortaggi, cibi che richiedono una buona masticazione e impegnano più a lungo l’apparato digerente. Insomma, non è una buona idea pranzare con un gelato, semmai è meglio fare un pranzetto light, ricco di ortaggi e concluderlo con un sorbetto di frutta, in sostituzione di una porzione di frutta al naturale. Fortunatamente nelle granite e nei sorbetti – a condizione che però siano fatti con la vera frutta fresca e non con gli sciroppi – restano le vitamine e gli antiossidanti dei frutti (anche se, comunque, si perdono un po’ di fibre e nutrienti). E poi va ricordato che alla fine di un pasto leggero e misto, preferibilmente ricco di fibre come quelle dei vegetali, gli zuccheri del gelato andranno a mescolarsi con gli alimenti nello stomaco e lo zucchero verrà assorbito in modo più graduale e, perciò, il suo impatto sulla glicemia ridotto. A tutto vantaggio della salute e del senso di sazietà prolungato. Insomma, unire fibre e gelato è sempre un’ottima idea.
Parliamo di calorie: 100 è il numero magico
Riguardo alle calorie, è fin troppo noto che le creme, ancora di più se arricchite con una cucchiaiata di panna montata, siano decisamente più energetiche dei gelati alla frutta, sorbetti e granite. La differenza per una porzione può essere di almeno 150 calorie. Per fortuna, nelle buone gelaterie ormai granite e sorbetti a base di frutta – e non di sciroppi – sono quasi sempre presenti e a questi si aggiunge spesso l’offerta di stecchi di frutta, un versione 2.0 dei ghiaccioli perché sono a base di frutta frullata, pochissimo dolcificati o anche senza zuccheri aggiunti. E con tanto di apporto energetico bene in vista (in genere non arrivano alle cento calorie). Tanto da venire spesso proposti come un’alternativa light compatibile con qualsiasi dieta dimagrante. Ovviamente andranno consumati al posto degli altri spuntini previsti dallo schema dietetico (ma non tutti i giorni).
Etichette da leggere
Quando capita di acquistare i prodotti confezionati, meglio dare una controllatina all’etichetta: se le calorie sono intorno alle cento, il gelato si può considerare uno spuntino un filo più ricco ma compatibile con la linea. Spesso ci sono anche i mini formati, pensati per i bambini, che restano in un range energetico accettabile. Al contrario, alcuni gelati classici da passeggio possono sforare di molto anche le trecento calorie. Prodotti supercalorici che non danno quell’effetto tonificante e rinfrescante desiderato perché impegnano l’organismo col loro carico di grassi e zuccheri. Mentre tutti conosciamo l’effetto tonificante e rigenerante di una granita di limone, digeribile e leggera.
Consigli per merende e dopocena
Infine, se durante i fine settimana si ha l’abitudine di fare merenda o di concludere le serate con un bel gelato, meglio cercare di ridurre l’apporto di carboidrati del pasto precedente. Ad esempio rinunciare all’eventuale primo di pasta sostituendolo con una porzione extra di insalata mista. Al ristorante, in alternativa al dessert, scegliere una porzione di frutta fresca come fragole o frutti di bosco: appagante e decisamente light. E poi, una volta in gelateria, usare il buon senso. Non ha senso colpevolizzarsi se occasionalmente (quindi non più di una volta a settimana) ci si concede un gelato ricco. Non sono le eccezioni che ci fanno ingrassare ma le cosiddette cattive abitudini. E talvolta sono proprio gli appaganti strappi alla regola della domenica che ci fanno felici e ci fanno riprendere il nostro schema del lunedì con meno fatica e frustrazione.
FONTE: CUCINA NATURALE