Non sarà il red carpet di Hollywood e neanche la passerella di Cannes, ma a casa nostra la cerimonia di assegnamento dei David ha il suo prestigio nazional-popolare. A sorpresa, i film selezionati tra quelli usciti tra marzo 2008 e marzo 2009 sono addirittura 24, contro i cinque o sei abitualmente scelti.  Pioggia di nomination per le due pellicole più quotate dell’ultima stagione: “Il Divo” di Paolo Sorrentino e “Gomorra” di Matteo Garrone, orfano di Oscar. Al terzo posto, con 10 candidature, un inaspettato “Ex”: commedia corale di Fausto Brizzi sulle disavventure amorose di un cast di razza. Seguono “Si può fare”, di Giulio Manfredonia, con 9 nomination; “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì, riflessione dolceamara sul precariato giovanile che ha vinto anche al botteghino e corre con 5 nomination; e “Il papà di Giovanna”, di Pupi Avati, fermo a quota 4.  Questo è stato l’anno dei registi emergenti. Oltre ai blasonati Sorrentino e Garrone, cinque giovani promesse gareggiano per i David: Gianni di Gregorio con “Pranzo di Ferragosto”, Marco Pontecorvo con “Pa-ra-da”, Marco Amenta con “La siciliana ribelle”, Umberto Carteni con “Diverso da chi?” e Toni d’Angelo con “Una notte”. Il fronte degli attori candidati si divide tra vecchie glorie e astri nascenti: per il premio di miglior protagonista si fronteggiano i veterani Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Silvio Orlando, Claudio Bisio e la rivelazione Luca Argentero, ormai dimentico del passaggio al “Grande Fratello”. Bisio è in gara anche come non protagonista, per il suo ruolo di marito fedifrago in “Ex”. La rosa di attrici comprende invece Donatella Finocchiaro, Valeria Golino, Ilaria Occhini, Alba Rohrwacher e Claudia Gerini.  Compiaciuto il patron del festival, Gianluigi Rondi, che nota con piacere la presenza importante della commedia in questa edizione: “segno evidente che le giurie cominciano ad essere attente a tutti i generi, anche al cinema che diverte”. Il 2008 è stato un anno d’oro per il nostro cinema: parola di Paolo Ferrari, presidente dell’Anica. “La nostra presenza sul mercato internazionale – dice – è stata del 30%, solo la Francia ci ha battuto. Purtroppo il 2009 si apre con qualche nube, non solo per i tagli al Fondo unico dello spettacolo, ma anche per la piaga della pirateria. Senza aiuti finanziari, film come “Il divo” o “Gomorra” difficilmente potranno essere ancora prodotti”.