L’etnocosmesi è il risultato dell’incontro tra la saggezza millenaria di popolazioni indigene e la moderna ricerca scientifica. Nuovi prodotti, nuovi nomi sono entrati nel mercato cosmetico, i derivati del petrolio come la glicerina sintetica e gli oli minerali sono stati sostituiti da ingredienti naturali come l’olio di jojoba, il latte di cocco, il burro di karité. Scopriamone alcuni insieme
Rosa mosqueta dalle Ande
È un arbusto selvatico che cresce spontaneo sulle Ande, dal suo frutto di colore rosso si estrae un olio dall’alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, dalle caratteristiche dermatologiche straordinarie, indispensabili ai processi di rigenerazione delle membrane cellulari, e dunque per il rinnovamento dei tessuti cutanei. Il suo effetto ringiovanente è da attribuire alla presenza di un isomero della vitamina A che svolge un’azione di equilibrio acido-base degli epiteli. Agisce nell’attenuazione delle rughe e delle cicatrici, delle scottature solari e per le macchie di vecchiaia. Per le persone più esigenti alcuni prodotti a base di rosa mosqueta vengono arricchiti con l’olio essenziale di rosa damascena dal delicato profumo dalle proprietà cicatrizzanti e anti couperose.
Burro di karité dall’Africa
Si ottiene dalla frantumazione dei semi dell’omonimo albero, il karité, chiamato anche albero della giovinezza. Il profumo dei suoi fiori si estende dalla savana alla foresta africana, il suo carnoso frutto racchiude il nocciolo, da cui si ricava il burro, impiegato nei più svariati modi: dalla cucina alla farmacia. Il burro di karité è entrato nella moderna dermatologia e cosmetica per le sue apprezzate proprietà nutrienti, lenitive e riepitelizzanti, ma la qualità che lo rende esclusivo è l’altissimo contenuto di insaponabili. Queste sostanze agiscono sul processo fisiologico di produzione dei fibroblasti, cellule deputate alla formazione di collagene e di elastina, insostituibili per la tonicità e per l’elasticità della pelle. Il burro di karité è un prodotto indispensabile soprattutto nelle formulazioni dedicate alla pelle secca e alipidica. Per le sue molte proprietà benefiche e per la facilità con cui viene steso e assorbito dalla pelle merita l’appellativo di “bellezza e salute da spalmare”.
Olio di jojoba dall’India
Rimedio universale degli Indiani usato da secoli per la salute della pelle e dei capelli. Più che un olio è una “cera liquida” caratterizzato dall’assenza nella sua struttura di trigliceridi (glicerina) e di ramificazioni cellulari. È proprio la peculiarità della struttura lineare che ne facilita l’assorbimento cutaneo. In questo olio si aggiunge la ricca presenza di tocoferolo naturale, agente antiossidante, che ha un forte impatto sui radicali liberi. È un olio particolarmente prezioso per pelli secche e sensibili.
Olio di avocado dal centro America
La sua polpa burrosa può essere utilizzata direttamente così com’è sulla pelle, come maschera di bellezza nutriente. Dal suo grosso nocciolo, spremuto a freddo, si ricava una panacea cosmetica, l’olio di avocado, ricco di vitamina A e del gruppo B, ottimo nutrimento tissutale. L’olio ha un utilizzo anche alimentare.
Foglie del baobab dal Sahel
Fresche sono utilizzate come verdura, se seccate al sole sono ottime per preparare delle “tisane” da bagno, rimineralizzanti e lenitive. Nel Sahel, il baobab è chiamato “albero farmacia” perché tutto di questa pianta è utilizzato per la salute e il benessere dell’uomo: dalle foglie alla corteccia, dalle radici ai semi. In cosmetica, dalla spremitura dei semi si ricava l’olio che aiuta a mantenere e restituire al derma compattezza ed elasticità, donando alla pelle luminosità, lasciando un leggero velo che ha la particolarità di non ungere. Tra le ultime piante esotiche arrivate alla ribalta della cosmesi, l’albero del baobab è diventato leggenda per tutti quei viaggiatori che lo hanno incontrato: alto e maestoso e così buffo con la sua insolita forma, un po’ spennacchiata, lungo le piste africane.