Dal 3 al 14 aprile, il Teatro Argentina di Roma, ospita una rivisitazione sorprendente di “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello, diretta da Luca De Fusco e interpretata da Eros Pagni nel ruolo del protagonista.
Sesta regia pirandelliana per De Fusco, la sua visione si distingue per una scelta audace: bandire ogni elemento grottesco e immergere gli spettatori in un’atmosfera kafkiana di incomprensibilità e mistero. La scena è uno spazio angusto e oppressivo, evocativo di un cortile di un manicomio o di una serie di palchi teatrali. Questa scelta scenografica enfatizza la tensione e l’alienazione dei personaggi, sottolineando la loro lotta per la comprensione e la ricerca della verità.
La performance di Pagni nel ruolo del protagonista è straordinaria. Con una profondità emotiva e una complessità psicologica sorprendenti, riesce a catturare l’essenza dei conflitti interiori del personaggio, trasportando gli spettatori in un viaggio attraverso le sue angosce e le sue contraddizioni. La sua capacità di comunicare la sofferenza e il bisogno ineludibile di rivendicare la propria esistenza risuona potente in ogni momento della rappresentazione.
La scelta di De Fusco di adottare un approccio più sobrio e riflessivo all’opera di Pirandello si rivela una mossa brillante. Invece di enfatizzare il lato comico o grottesco della vicenda, si concentra sull’essenza del teatro come processo di messa a nudo di sé stessi. I personaggi non fingono più che il pubblico non esista; al contrario, si rivolgono direttamente agli spettatori, difendendo le proprie verità e cercando di dimostrare la follia degli altri.
In questo contesto, la sofferenza dei personaggi diventa tangibile, una tortura emotiva che riflette le ansie e le vulnerabilità della società contemporanea. La necessità di raccontarsi, di condividere la propria storia, diventa una forma di sopravvivenza in un mondo ossessionato dalla curiosità altrui e dalla socialità virtuale.