Copenaghen, come l’ha definito il regista Mauro Avogadro, è “un processo privato a porte chiuse”: i due protagonisti maschili, Niels Bohr e Werner Heisenberg,  sono due delle più brillanti menti scientifiche del XX° secolo. E la questione nodale della piéce è trovare finalmente un senso all’incontro che nel settembre 1941 li vide faccia a faccia nella capitale danese, mentre attorno a loro infuria  la Seconda guerra mondiale.  Ma ancora oggi, quando gli spiriti di Bohr, di Heisenberg, e di Margrethe, la moglie di Bohr, tornano a rivivere i momenti cruciali di quella notte fatale, molti degli interrogativi di allora sembrano restare irrisolti, “indeterminati” come l’omonimo principio fisico che lo stesso Heisenberg enunciò per primo.  Ma allora: perché Heisenberg, il fisico Premio Nobel che diresse le ricerche tedesche per la bomba atomica, si recò a Copenaghen per incontrare il suo vecchio mentore, il fisico Niels Bohr, un ebreo danese, cittadino scomodo in una Copenaghen occupata dai nazisti? 11 / 23 maggio Teatro EliseoVia Nazionale, 183 00184 Roma
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