Fino a oggi l’alternativa sembrava essere tra l’albero di plastica, pratico ma poco poetico e poco ecologico, e un vero abete che però poi dopo Natale diventava un problema smaltire. Nella maggior parte dei casi pini e abeti diventano altissimi e dopo qualche anno hanno bisogno di un grande giardino per vivere. “Esiste però una terza, i mini alberi di Natale, quelle conifere nane o a crescita lenta. Oppure ancora piante che ricordano molto da vicino un abete per la forma o il tipo di foglie.”, ci rivela Sebastiano Guarisco dei vivai Le Georgiche. “In genere vengono vendute a un’altezza compresa fra i 20-40 centimetri e crescono di pochi centimetri ogni anno. In questo modo possiamo coltivarle sul balcone per parecchi anni di seguito, portandoli in casa per il periodo delle feste”. Vediamo con l’aiuto dell’esperto quale scegliere e come curarle.
Il pino Silver Crest
È una cultivar del pino domestico (Pinus pinea), creata proprio per i piccoli spazi. È bella perché gli aghi hanno una sfumatura argentea, mentre i nuovi germogli hanno tonalità blu. La forma è proprio quella dell’albero di Natale, specie nei primi anni. Ha un portamento compatto e un tronco corto e il profumo balsamico di resina tipico delle conifere. Si può crescere in vaso e ogni anno potremo portare in casa un esemplare un po’ più grande. Nel tempo ma parliamo di decine di anni può può crescere fino a 2,5 metri, ma coltivato in vaso la dimensione massima sarà ancora inferiore.
L’abete coreano
Ha una particolarità che lo rende particolarmente glamour: il verde deciso degli aghi che mette in risalto le sfumature blu delle pigne. È questo ad avere decretato il successo dell’Abies Koreana dalla primavera all’estate. Una volta caduti i frutti potremo sfruttare la forma conica, con i rami che si sviluppano a palchi, rendendo molto semplice appendere le decorazioni natalizie in modo omogeneo. Arriva dalla Corea meridionale e cresce davvero lentamente, potremmo quindi coltivarlo in vaso per molti anni.
Il pino mugo Pumilio
È proprio quello delle caramelle, il profumo balsamico che fa tanto Natale è quindi assicurato. Cresce spontaneamente sulle zone montuose dell’Europa centrale. Lo chiamano anche Pino nano proprio perché anche nelle condizioni ideali non diventa più alto di due metri. Tende però a crescere in orizzontale, soprattutto se piantato nel terreno. La sua forma non è proprio conica, tende ad assumere più una forma a palla. In primavera produce gemme interessanti, grandi, di forma oblunga, resinose e profumate.
Il cipresso limone
Il Cupressus macrocarpa Wilma, appartiene alla famiglia dei cipressi. La sua forma però è proprio quella giusta, e l’intenso colore verde chiaro lo rende particolarmente accattivante, oltre a magnificare il lavoro delle lucine natalizie. Un altro punto di appeal è il profumo di limone o comunque agrumato, che si sprigiona strofinando le foglie, ma anche dopo una pioggia intensa. Cresce leggermente ogni anno e dopo una decina arriva a un’altezza di 2,5-3,5 metri.
Come farle star bene
Abeti, pini e company sono tutti alberi da esterno, che normalmente crescono nei boschi. Non temono il gelo invernale, ma sono allergici al calore dei nostri appartamenti. Possono sopportare di stare al chiuso durante il periodo delle feste solo con questi accorgimenti: non metteteli vicino ai termosifoni, ma cercate una posizione luminosa perché il loro tetto di solito è cielo. Bagnateli spesso e non lasciate che il terreno si asciughi. Vaporizzate i rami con l’acqua almeno ogni 2-3 giorni. Così lo mantenete fresco e limitate la perdita di aghi che si verifica quando soffrono.
Dopo l’Epifania il loro poso è all’esterno in un luogo luminoso, anche al sole diretto. Smettete di innaffiarli, a parte i periodi di siccità, l’umidità della stagione è sufficiente.
In primavera cambiate il vaso scegliendo un contenitore più grande di 4-8 centimetri, da riempire con un terriccio leggero, reso più drenante da pomice o argilla espansa. Tagliate eventuali rami secchi e spargete un fertilizzante a lenta cessione per piante verdi. Ripetete la concimazione anche in estate e in autunno.
Per i primi anni il rinvaso è da fare ogni primavera. Poi quando il vaso avrà raggiunto la dimensione massima per i vostri spazi (dai 30 ai 50 centimetri di diametro) potete anche smettere. Questo contribuirà a mantenere contenute le dimensioni dell’albero. Però ogni primavera il substrato va rivitalizzato, asportando i primi 5-10centimetri di terreno. Spargete un ammendante come il compost o la leonardite, ricoprite con del terriccio fresco e aggiungete il concime a lenta cessione.