Boccoli mesti e spaghetti crespi. E’ questo il destino tricologico delle donne che non accettano di assecondare la natura dei propri capelli. Si sa che chi ha i capelli lisci desidera onde vaporose o una testa afro, mentre a chi Madre Natura ha donato una massa di riccioli, sogna di svegliarsi un giorno con una chioma liscia e fluente.
La forma dei nostri capelli è sicuramente questione di genetica, ma soprattutto la texture, liscia, mossa o riccia, dipende dalla struttura geometrica del capello. Questo significa che la struttura capello non può essere modificata in modo naturale. Quindi basta strapazzare i ricci con la piastra e basta stressare i capelli lisci con pieghe mosse che durano un’ora.
Ecco i consigli per valorizzare i nostro patrimonio tricologico. A cominciare dai pettini. Noi adoriamo quelli di KOH-I-NOOR che realizzati tramite numerose operazioni meccaniche e manuali, utilizza lastre di acetato di cellulosa ricavato dal cotone con colorazione effetto tartaruga. In legno, i Pettini a sandwich in faggio e kotibè fanno parte di una linea interamente ecologica che utilizza legni di piante rinnovabili. Come l’ontano rosso americano che si combina perfettamente con tutte le tipologie di capelli.
Capelli ricci
Asciugatura. Il diffusore è l’ideale e si usa a testa in giù o dall’alto verso il basso, in base alle esigenze. Come finish, basta un prodotto da applicare sulle punte.
Capelli lisci.
La prima dritta è di evitare shampoo aggressivi e balsami ricchi. Fondamentale il taglio: carré all’inglese, quello che sfiora il mento, o un bob lungo alle spalle. Sconsigliate le scalature.