La più antica cereria del mondo nasce in una piccola bottega di Rue St. Honoré, nel quartiere di Saint-Roch a Parigi, oltre trecento anni fa. Lì Claude Trudon iniziò a lavorare la cera d’api entusiasmando il Re Sole e Maria Antonietta. Allora come oggi, le candele per la casa fanno tendenza: ve lo spiegheranno i fan di Harry Potter mentre si godono l’aroma di Hogwarts. Ma lo raccontano anche i dati 2020 di Grand View Research (importante azienda che svolge indagini di mercato) che prospettano una crescita delle vendite delle candele profumate a un tasso medio annuo del 3,3% entro il 2028. Una tendenza che, soprattutto nelle nicchie artigianali, preferisce il naturale e premia le candele per i loro effetti aromaterapici.
Lo stoppino fa la differenza
Il reparto candele è un parco giochi per gli amanti dello hygge, la parolina svedese che per essere tradotta richiede un intero periodo in lingua italiana: creare un’atmosfera accogliente e godersi la vita in compagnia dei propri cari con una buona disposizione d’animo. Un idillio che, durante le feste natalizie, si ricrea attorno al camino e, per chi non ce l’ha, anche al tepore di una candela con stoppino in legno la cui combustione riproduce il suono dei ciocchi scoppiettanti. Una scelta furba ma anche consapevole: un documento del 2001 ad opera dell’EPA (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente statunitense), riporta che gli stoppini con anima di piombo potrebbero portare a concentrazioni nell’aria di questo elemento oltre ai limiti raccomandati. Per non rischiare, meglio optare per le versioni in legno o in fibre naturali.
Fragranze per ogni occasione
Secondo Grand View Research la crescita del mercato delle candele profumate risiede nel loro utilizzo per l’aromaterapia, nel campo dei massaggi e della meditazione. Ed è proprio prendendo in prestito gli effetti sulla psiche degli oli essenziali che possiamo farci guidare nella scelta delle candele profumate. La lavanda combatte l’insonnia e allevia lo stress; il patchouli stimola la produzione di serotonina e dopamina; il sandalo libera la spiritualità e diminuisce l’aggressività; il geranio affina l’intuito e l’immaginazione; la camomilla favorisce l’equilibrio emotivo, mentre l’ylang ylang accenderebbe la libido…
Alcune essenze fruttate potrebbero avere un effetto energizzante e anti odore utile in cucina: è il caso delle candele agrumate e alle erbe aromatiche, come limone e menta. La cucina è anche il luogo dove si scatena la magia del Natale: vaniglia, zenzero, caffè, mela, arancia e cannella sono protagonisti dei dolcetti come delle fragranze per le feste. Di più? Le candele dalle profumazioni personalizzate fanno tendenza e si ordinano online rispondendo a una serie di domande guidate per esplorare i propri gusti olfattivi.
Come prendersene cura
Quando la candela è accesa da un po’ di tempo, può formarsi l’effetto tunnelling, cioè la cera si consuma solo al centro lasciando dei residui lungo i bordi. Per evitarlo, la candela non andrebbe spenta troppo presto alla prima accensione, ma solo quando lo scioglimento avrà coinvolto anche il perimetro. Dopo l’utilizzo è bene coprire la candela con il coperchio, se ce l’ha, in modo da scongiurare il deposito di polvere e, prima di riaccenderla, eliminare la parte bruciata dello stoppino affinché non produca fumo.
Cere naturali: non solo d’api
Di naturalità si discute anche sul versante della cera. Le alternative più note alla cera di paraffina, sintetica e derivata dal petrolio, sono la stearina e la cera d’api. La prima è una sostanza ottenuta da grassi animali o vegetali: di per sé è naturale ma viene spesso utilizzata in formulazioni miste, proprio con la paraffina. La seconda è popolare sin dall’antichità ed è prodotta dalle api mellifere. Naturale sì ma non vegetale, si potrebbe obiettare. Al contrario delle cere di ultima tendenza a base di soia o di cocco del tutto prive di ingredienti e derivati animali. Senza contare che alcune aziende fanno un passo in avanti nel percorso che va dal naturale all’etico, utilizzando materie prime biologiche e fair trade.