Che il fumo attivo o passivo facesse male, questo è un fatto risaputo, ma i dati che emergono dallo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Kyoto, in Giappone, e pubblicato nella rivista scientifica Paediatric and Perinatal Epidemiology, confermano inequivocabilmente che il fumo passivo può nuocere gravemente alla salute, soprattutto dei più piccoli.
Secondo gli scienziati, fumare prima e dopo la nascita del neonato può difatti compromettere, oltre alla sua salute generale futura, le sue primarie funzioni uditive. La ricerca ha analizzato i dati relativi ad oltre 50mila bambini di 3 anni, nati tra il 2004 e il 2010: circa il 4% di essi furono esposti al fumo durante la gravidanza, il 15% solo al «passato da fumatrice» della madre, e il 4% al fumo «di seconda mano», di altre persone.Comparando i dati dei bambini esposti a quelli dei bambini non esposti all’azione del fumo, i ricercatori hanno osservato un incremento del 26% delle possibilità di sviluppare un problema di udito nei piccoli le cui madri avevano fumato in passato, e del 30% per i piccoli esposti al fumo passivo di seconda mano durante la gravidanza.
Per i bimbi esposti al fumo passivo diretto, invece, la percentuale del rischio saliva fino ad un sorprendente 68%.«Anche se le linee guida pubbliche già sconsigliano di fumare durante la gravidanza e di fronte ai bambini, alcune donne ancora lo fanno, sia durante i nove mesi che in presenza dei loro figli», ha dichiarato il leader dello studio Koji Kawakami.«Questo studio dimostra che prevenire l’esposizione al fumo durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino, può ridurre il rischio del piccolo di sviluppare un disturbo dell’udito.