Fu lo stesso Casella, compositore torinese, cresciuto culturalmente a Parigi ad affermare a proposito della sua Seconda sinfonia, composta tra il 1908 ed il 1910, che erano incombenti “le ombre di Mahler e Strauss”. Infatti l’universo di musica contenuto nella composizione evidenzia nei continui cambi di tempo e umore dei movimenti, nel tematismo, nell’utilizzo delle campane e della marcia nel finale, continui riferimenti alla Seconda di Mahler.Questo residuo di apprendistato non impedisce, però, di ravvisare quel tratto personale del compositore torinese che rende la sua musica bellissima e coinvolgente. Ispirato all’omonima opera poetico-filosofica del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, di cui riprende alcuni titoli nei vari movimenti, Also sprach Zarathustra di Strauss è stato al centro della seconda parte del concerto. Eseguito per la prima volta a Berlino il 30 novembre del 1896, il poema sinfonico, come dichiarò lo stesso Autore, non intende riprodurre in musica l’opera del grande filosofo ma semplicemente rendere attraverso la musica l’idea dello sviluppo del genere umano dalle sue origini, attraverso le varie fasi del suo sviluppo, religioso e scientifico, fino all’idea nietzschiana di Superuomo. Il successo della Sinfonia fu strepitoso in tutta Europa, e divenne celebre molti anni prima che Kubrik pensò di riprendere l’inizio del poema sinfonico per la scena iniziale del film 2001:Odissea nello spazio.