Cresce l’attesa per l’uscita imminente di Harry Potter e il principe mezzosangue, sesto film della saga cinematografica tratta dai bestseller di J.K.Rowling. La nuova pellicola, diretta da David Yates, promette tante polemiche quanti apprezzamenti. Per prima cosa, si preannuncia molto più ricca di effetti speciali delle precedenti e con una componente dark decisamente più spiccata. Ma alle tinte fosche si affianca una certa indulgenza al romanticismo in salsa teen: è nel sesto libro, infatti, che scoppia l’amore tra Harry e Ginny, che Ron si improvvisa dongiovanni ed Hermione si strugge di gelosia. Troppa melassa, dicono in molti. Inoltre, fa già discutere la scelta del regista di aggiungere al plot alcune scene inedite: l’incendio della casa dei Weasley da parte dei Mangiamorte e, nel finale, un dialogo tra Harry e il prof Piton, uno dei protagonisti negativi di questo sesto capitolo. I fan più accaniti potrebbero non gradire l’incursione di Yates nell’immaginario della Rowlings. Ma, al di là delle immancabili critiche, il nuovo Harry Potter è già a tutti i gli effetti l’evento cinematografico dell’estate. L’ordine della fenice, tratto dal tomo numero 5, aveva incassato 938 milioni di dollari. Il Principe Mezzosangue, col suo ritorno ad una trama serrata, con il lungo retroscena sull’infanzia di Lord Voldemort e le effusioni spinte tra maghi adolescenti, si candida a superare facilmente il record. I toni infantili e giocosi dei primi film lasciano il posto, in quello che è ormai un fantasy adulto, ad una narrazione spettacolare delle paure e delle ambiguità più recondite. La storia è un crescendo di similitudini tra Harry e il suo doppio-antagonista Voldemort: entrambi orfani, entrambi maghi di talento destinati alla grandezza, i due si affronteranno in una guerra allargata che coinvolgerà tutto il popolo di Hogwarths e sconfinerà nel mondo babbano. Per la soluzione del giallo, però, bisognerà attendere i due film ispirati al settimo capitolo della saga: Harry Potter e i doni della morte avrà due tempi, uno previsto per l’autunno 2010, l’altro per la primavera 2011.