Aragoste, caviale, musica e insulti: totale 1100 euro. A testa. E non si trovava più un biglietto neanche a pagarlo oro (il che sarebbe un eufemismo). Ad Adelmo piacciono le serate movimentate, soprattutto se lo pagano 300.000 euro sonanti e se poi il pubblico è pieno di ricchi, belli e famosi. L’hotel di Cala di Volpe in Costa Smeralda, poi, è un classico: già cinque anni fa Zucchero aveva condito il più che ricco menu della serata con gli insulti, e a un lustro esatto, come nella tradizione delle migliori stelle della volta celeste, ha ripetuto puntualmente lo show. Puzzate come aringhe, lavandino, baraccone, bagascione, sei uno schifo pare siano state alcune delle parole incriminate che il cantante emiliano ha rivolto al pubblico che, a detta sua, non si muoveva e non mostrava il minimo apprezzamento (almeno come da lui desiderato) per la musica. E così ecco i primi ‘movimenti’ inconsulti, le prime bottiglie che volano, insieme ai limoni (e non si sa se il primo lancio sia da attribuire al cantante o alla platea): qualcuno si scalda tanto e finisce che si alza con tono minaccioso (pare che un russo sia stato fermato sul punto di una pericolosa invasione di palco). Troppo alcol? Probabilmente no (anche se il cantante si è limitato a lanciare bottiglie di birra e ha ben conservato sul palco le due bottiglie di whisky e quella di sambuca). Forse si è trattato del tipico fastidio della star che è cresciuta in strada (come dice Sugar di sé…) e che, alla vista di gente che ha pagato fior di quattrini mostrando una agiatezza che basterebbe a sfamare da sola una lingua di terra africana si è alterato, per di più percependo un serpeggiante disinteresse in parte dei paganti che erano molto più attenti a lasciare vuoti i piatti trasbordanti di crostacei e leccornie di mare. Certo questo non giustifica mai gli sproloqui e le tentate risse su pretesti fittizi, anche perché lì erano tutti lì per soldi (per guadagnarli o spenderli guadagnando in immagine). Per espiare tutti queste gravi colpe avrebbero potuto destinare l’intera cifra utile a realizzare la serata per risanare il debito pubblico di almeno uno dei paesi del terzo mondo. Non sappiamo cosa gli sia preso e ci dissociamo dalla sua condotta. Tuttavia crediamo sia il suo modo, personalissimo, di incitare il pubblico. Lo fa a tutti i concerti. Questo hanno dichiarato gli organizzatori, e in effetti questo deve aver capito alla fine il pubblico: dopo il momento ‘caldo’, infatti, le acque sono andate calmandosi ed è finita che qualcuno ha pure ballato. C’erano Valeria Marini, Paola Perego, Fiona Swarovski, Ivana Trump, Anne Hataway de “Il diavolo veste Prada”: un pubblico nutrito per una serata nutriente. Alla fine saranno andati via sazi (non sono stati mica insultati da uno qualsiasi…).