Alla Casa del Cinema di Villa Borghese a Roma c’erano tutti, per festeggiare gli 80 anni virtuali (era nato il 30 aprile 1989) di Sergio Leone. Felice Laudadio, ha ideato e presentato una giornata-evento dedicata al regista chiamando a raccolta i familiari (la moglie Carla, i figli Andrea, Raffaella e Francesca), gli amici e i collaboratori di sempre: Carlo Lizzani, Gianni Minà, lo sceneggiatore Franco Ferrini, Ugo Gregoretti, Giuliano Gemma, e il Maestro Ennio Morricone. Il “Leone-day” è stato solo il prologo di una serie di iniziative commemorative, che probabilmente, stando alle parole dell’assessore al Comune di Roma, Umberto Croppi, culmineranno con una grande mostra monografica in occasione del prossimo Festival Internazionale del Cinema di Roma.
Leone, padre indiscusso degli “Spaghetti Western”, artista di mole e di indole leggendaria, è una personalità storica, una colonna della regia italiana e internazionale. Nonché un principe dell’aneddotica: celebri i suoi raptus alimentari nel bel mezzo delle riprese, che lo catapultavano dal set alle friggitorie di Trastevere; il suo commento lapidario sulla rigidità di Clint Eastwood (“di lui esistono due espressioni: con il sigaro e senza il sigaro”); il rifiuto della sceneggiatura del Padrino a favore di un progetto ancora fumoso, che si sarebbe rivelato C’era una volta in America, il suo affresco storico-narrativo più ambizioso.
Carlo Verdone, figlio “putativo” di Leone, che deve al maestro la produzione dei suoi primi film (Un sacco bello, 1979, e Bianco rosso e verdone, 1980), ha ricordato il suo mentore in una lunga intervista a Francesco Castelnuovo dal titolo rimato “Verdone racconta Leone”, in onda su Sky Cinema1 domenica 3 maggio alle ore 21. Una chiacchierata-confessione intessuta di ricordi personali, di episodi burleschi, di sorrisi nostalgici. A seguire, sullo stesso canale sarà trasmessa la versione recentemente restaurata de Il Buono, il Brutto, il Cattivo (ultimo capitolo della “trilogia del dollaro”, dopo Per qualche dollaro in più e Per un pugno di dollari, ad essere sottoposto a lifting dalla Cineteca di Bologna e dal Centro Sperimentale di Cinematografia).