Alta è la percentuale di consumatori giornalieri, il 31%, con una salute inevitabilmente compromessa: 61mila alcool dipendenti sono in cura presso il Servizio Sanitario Nazionale, senza tralasciare il preoccupante numero di incidenti stradali, ben 238mila nel 2006, di cui proprio il 53%, secondo gli esperti, dovuti all’abuso di alcool. L’alcool uccide 25mila persone l’anno, prevalentemente a causa del vino, dove le cirrosi ed i problemi cardiovascolari sono le principali cause di ricovero e di decesso: si registrano, in particolare, 9.000 morti ogni anno per motivi cardiovascolari, evitabili se solo si limitasse il consumo di bevande alcoliche. Il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, che ha aperto i lavori della conferenza ha dichiarato: “Va colmato il vuoto che c’è nel nostro paese sul divieto di vendita, e non soltanto di somministrazione, degli alcolici ai minori. Bisogna riprendere in mano il provvedimento, troppo in fretta cancellato, che limitava l’offerta di alcolici nelle discoteche, ed estenderlo anche ad altri locali. Credo anche che forse bisognerebbe estendere il divieto di vendita negli autogrill a tutte le 24 ore. Due le categorie particolarmente a rischio nel nostro paese: i giovani, a volte anche giovanissimi, e gli anziani. I minorenni che eccedono con l’alcol sono, infatti, in netta crescita: si contano ormai 470mila ragazzi e 270mila ragazze a rischio”, sottolineando il fenomeno edonistico di troppi giovani che ricercano intenzionalmente l’ubriacatura, o “extreme drinking”, denominato dagli esperti, il bere estremo, fuori dei pasti per sballarsi.L’età media di accesso all’alcool in Italia è la più bassa d’Europa: 12,2 anni contro i 14,6 della media europea. La metà dei 16-17enni, inoltre, consuma alcolici normalmente: l’86% ogni giorno. Ammette, poi, di essersi ubriacato almeno una volta quasi il 50% dei maschi tra i 20 ed i 29 anni, ma anche il 3,2% dei giovani maschi under 16, per i quali vige il divieto di somministrazione di bevande alcoliche.Allarmanti  i dati anche  per gli over 65: un anziano maschio su due è a rischio, ben una su dieci tra le donne. Rappresentano oltre 3 milioni e 100mila persone, solo in Italia, con enormi costi sociosanitari. Dati inquietanti, anche a livello europeo, riportati dal presidente dell’Osservatorio nazionale sull’Alcool presso l’Istituto superiore di sanità, Emanuele Scafato: oltre 195mila morti ogni anno per problemi alcool correlati, 55 milioni di persone a rischio, di cui ben 23 milioni ufficialmente alcool dipendenti.