Esiste. Ora lo sappiamo con certezza. Ed è stato addirittura ‘fotografato’ da un gruppo di ricercatori italiani dell’Universita’ dell’Aquila, guidato da Emmanuele Jannini, docente di Sessuologia Medica.  É  Il punto ‘G’, l’area dove nasce  il piacere sessuale femminile. Si tratta di un piccolo ispessimento della parete che separa la vagina dall’uretra. Lo studio pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Sexual Medicine, dimostra “con certezza l’esistenza del ‘punto G’ in alcune donne. E anche la possibilità di individuarlo in maniera semplice, con un banale ecografo. Ora si può parlare di sessualità femminile con maggiore cognizione di causa e approfondire la ricerca su un terreno più concreto”, commenta Emmanuele Jannini, che si dice soddisfatto “perché con questa ricerca finisce l’epoca della sessuologia basata sulle opinioni.  Abbiamo dimostrato che le donne hanno caratteristiche diverse tra l’una e l’altra. Ora potremo capire, per esempio, quante sono le donne che hanno il punto ‘G'”.  Lo studio ha evidenziato che le donne che hanno dichiarato di avere un  orgasmo vaginale sono state 9 e presentavano un ispessimento maggiore. Al contrario delle 11 donne che sprovviste del famigerato punto G, non hanno mai provato un orgasmo di quel tipo.
Per Beverly Whipple, una delle ricercatrici della Rutger’s University School of Nursing in Newark, che ha coniato l’espressione ‘punto G’, “si tratta di uno studio intrigante, ma questo non significa necessariamente che le donne che non hanno avuto esperienza di un orgasmo non possiedono quel tipo di tessuto”. Tutte le donne, secondo l’esperta, hanno una particolare sensibilità in quel punto. Si tratterebbe di capire come stimolarlo.