Quasi sempre le favole sono una celebrazione dei desideri umani e la loro realizzazione è  il sogno che si avvera, che dà la felicità. Chi di noi non ha mai pensato che se avesse avuto tra le mani una lampada magica come quella di Aladino non avrebbe esaudito tutti i suoi desideri…? Ma chi è “Aladino” e chi è il “genio” evocato? Aladino è un ragazzo semplice, uno come tanti … un ragazzo un po’ svogliato senza alcuna voglia di lavorare… è il simbolo dell’uomo che ha smarrito il significato del sé.Il genio (che per gli antichi era una sorta di angelo custode, un guardiano generato insieme ad ogni uomo col compito di dirigere le sue azioni e di vegliare sul suo benessere) rappresenta la via della ricerca spirituale. Lo spettacolo prendendo spunto dalla favola, vuole riflettere sul difficile cammino spirituale che ogni uomo deve affrontare per ritrovare se stesso. E così Aladino, che ha riscoperto il proprio genio, diventa l’iniziato alla vita e alla ricerca del proprio destino, attraverso le privazioni e le dure prove che la vita gli impone nel cammino verso la realizzazione di sé… Ognuno di noi ha in fondo il proprio angelo custode, ognuno ha il suo genio, basta ascoltarlo, spalancargli le porte della propria anima per vedere esaudito il personale “de-siderare”, sentimento perennemente umano di ricongiunzione con le stelle.  Sabato 8 maggio 2010 ore 21,00
Domenica 9 maggio 2010 ore 17,30
Teatro Greco
Via R. Leoncavallo, 10 – Roma