Il trattato, che dovrebbe essere firmato a Oslo a dicembre, è il coronamento di anni di campagne di sensibilizzazione contro questo tipo di munizioni, che spargono sull’obiettivo centinaia di ordigni molti dei quali restano inesplosi e continuano per anni a mettere a rischio la vita dei civili. Alcuni tra i principali utilizzatori delle bombe a grappolo, tra cui Stati Uniti, Russia, Cina e Israele, non hanno però aderito all’accordo, affermando che avrebbe ridotto le loro capacità militari.