Accessorio? Complemento d’eleganza? No, certamente. Le scarpe sono un caposaldo, un piedistallo fondamentale.Hanno un fascino che arriva dritto al cervello ma anche ai sensi, e coinvolge il profondo di ciascuno, uomo o donna che sia. Ma è sempre stato così? E che cosa c’è sotto le lunghe gonne della storia. Diamo una sbirciatina agli anni della Restaurazione successiva al Congresso di Vienna: la moda appare assai bizzarra. Abbandonato il look greco, etrusco, romano degli anni successivi alla Rivoluzione francese, la figura femminile ha perso molto della naturalezza dei primi vent’anni del secolo. Ampi colletti a mantellina, scollature vertiginose , anche di giorno, spalle cadenti, maniche gigantesche a sboffi; dalla vita partono le ricche pieghe della gonna che si apre a corolla , scoprendo la caviglia.
Solo le scarpe sono rimaste le stesse, fragili ballerine senza tacco a punta arrotondata, scollate tanto da mostrare le dita e trattenute al piede da un laccio intrecciato alla caviglia. Scarpette rubate al teatro, sembrano nate per ballare. Dopo il Congresso di Vienna, il valzer ha conquistato l’Europa. A Parigi, a Vienna, a Londra, a Milano, nei grandi balli le scarpine volteggiano sull’onda delle musiche di Johann Strauss padre. Per la sera sono sempre in tessuto (seta) di colore bianco, come le calze. Solo in Inghilterra si preferiscono di seta nera.
Con la sconfitta delle rivoluzioni del 1848 sembra che una cappa di grigiore sia caduta sull’Europa, anche se a Vienna si continua a ballare. La moda è imponente senza stile, sfarzosa senza leggiadria. Cappelli che mortificano il viso, mantelline da vecchietta, crinoline ingombranti. In realtà la moda di quel periodo rispondeva a un bisogno di decoro e autorevolezza. In questo ambito, le scarpe sono la parte dell’abbigliamento più penalizzata. Le gonne, sempre più lunghe, permettono di camminare senza mostrarne nemmeno la punta. Così le scarpe si trasforamno in stivaletti, chiusi sopra la caviglia da una quantità impressionante di bottoni, lacci, stringhe.
Dicevamo scarpe nate per ballare…Come le deliziose produzioni di DANC’IN l’azienda specializzata nella creazione di scarpe per la danza e il ballo, che da un sogno di Marcello Ruggiero, produce, a livello internazionale una calzatura tecnica rivoluzionaria.
A cominciare dalla suola da ballo DRS Danc’in:mix di gomma di alta qualità e superamento della suola in pelle di bufala. Rivoluzionari anche i sottotacchi 4D Pro Competition Danc’in, silenziosi e antiscivolo. Confort assoluto con Active Gel System, la soletta in gel che assorbe gli impatti e Superflex Soul, il sottopiede che asseconda ogni movimento. Insomma le scarpe DANC’IN sono fatte apposta per il benessere del piede. Non solo quando balliamo ma anche per le passeggiate in città perchè resistenti all’acqua e all’asfalto.
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