Voglio che la nostra musica raggiunga la gente, così cerchiamo di aggiungere un po’ di tutto: un po’ di swing, della samba, funk, rock, roba che la gente sente alla radio. Così il sassofonista Bobby Watson (foto Andrea Buccella ) in scena ieri sera al Porto Turistico di Pescara per il terzo appuntamento della rassegna musicale “Concerti sotto le stelle”. Con lui la chitarra di Maurizio Di Fulvio il contrabbasso Ivano Sabatini e la batteria di Walter Caratelli. Interprete ed esecutore dal temperamento incandescente, musicista eclettico, e solista a suo agio nei contesti più diversi, dal funky, al bop, al rhythm’n’blues, il carismatico Bobby si affermò in breve tempo quale solista di solida statura, con una voce strumentale con forti inflessioni blues. Dopo gli anni con “The Jazz Messengers”, Bobby iniziò un’ambiziosa carriera solistica, una ventina d’anni fa, prima di porsi alla guida di numerose formazioni da lui create o di partecipare a gruppi all-leaders. In un’intervista il solista a suo agio nei contesti più diversi, eccellente arrangiatore e compositore dalla fertile vena espressiva ha detto: Considero il jazz solo in ciò che mi trasmette: noioso o affaticante, triste, vecchio o rasserenante. Ma, a dire la verità, non so ancora cosa sia, non ne ho idea.