Perché produrre il pane da sé? Il desiderio può nascere per numerosi motivi: economici (costa molto meno rispetto a quello che si acquista nei negozi tradizionali), qualitativi e di trasparenza (decidiamo noi la tipologia e il livello di qualità degli ingredienti), varietà (possiamo prepararci un pane diverso tutte le volte che vogliamo) e freschezza.

Molti però obbietteranno sul tempo necessario per produrlo. Nessun problema: anche i più indaffarati possono farlo, basta semplicemente acquistare una macchina del pane, grazie alla quale l’operazione è estremamente rapida e semplice.

Farine diverse
Se l’ideale è la farina di tipo 0, si può rendere più originale il pane usandone altre. Attenzione però: per ottenere una buona lievitazione l’ideale è non superare il 20% di farine con poco o niente glutine, come quelle di orzo, mais, soia, segale o avena.

• Integrale di grano tenero: rende il pane più compatto, dura più a lungo.
• Grano duro: rende la trama del pane più leggera e soffice.
• Orzo: aggiunta all’impasto del pane ne migliora il sapore.
• Mais: può essere usata mescolata a quella di frumento. Il pane diventa più friabile e di un bel colore dorato con un particolare sapore di noce.
• Soia: conferisce un sapore ricco e contiene importanti proteine vegetali.
• Segale: rende il pane più scuro e aromatico.
• Avena: ammorbidita con un poco d’acqua per 60 minuti, rende il pane più saporito e piacevolmente umido.

Come fare in casa la pasta madre
Ingredienti:
Farina biologica tipo 0, acqua tiepida, miele biologico

1 Impastate 200 g di farina tipo “0” biologica, 100 g di acqua tiepida e un cucchiaino di miele biologico, fino a ottenere una piccola palla morbida e liscia. Riponete questo primo impasto in una ciotola e lasciatelo riposare a temperatura ambiente (tra i 18 e i 25°C) per 48 ore. Trascorse queste 48 ore noterete che l’impasto si è leggermente gonfiato e sono comparsi i primi alveoli.

2 Stemperate 200 g dell’impasto precedente in 100 g di acqua tiepida e, una volta sciolto, aggiungete 200 g di farina tipo “0” biologica. Procedete dunque come al punto precedente, fino a ottenere un nuovo impasto ben modellato. Avete appena eseguito quello che si chiama “rinfresco”, cioè avete “dato da mangiare” nuovi zuccheri ai lieviti presenti nell’impasto. Coprite con uno strofinaccio umido e fate riposare per altre 48 ore.

3 Continuate questa procedura di “rinfresco” per almeno una-due settimane, finché l’impasto non sarà in grado di raddoppiare il suo volume in circa quattro ore. Terminato questo processo, la pasta madre è pronta per produrre il pane. Si conserverà in frigorifero in un vasetto di vetro anche per più di una settimana, tra un rinfresco e l’altro.