Abbiamo passato le vacanze a spalmarci di creme, ma con il rientro la pelle è ritornata agli ultimi posti dei nostri interessi. Certo lo stress non aiuta, però questo è proprio il momento di non mollare: l’abbronzatura tende a ingrigirsi, la pelle esposta da mesi alle intemperie mostra tutta la sua disidratazione e, senza l’abbronzatura, le macchie causate dei raggi UV si rivelano in tutto il loro orrore. Se abbiamo poco tempo possiamo chiedere aiuto ai sieri. Si spalmano in pochi secondi prima della crema e contengono in maniera concentrata le sostanze di cui abbiamo bisogno. Ecco i principi attivi da cercare per i 3 problemi post vacanza più comuni.
Missione pelle luminosa
Il momento in cui l’abbronzatura se ne va rischia di essere un duro colpo per la nostra autostima. La pelle assume una deprimente sfumatura grigiastra e opaca. Il siero in questo caso deve promuovere il rinnovamento cellulare. L’illuminante per eccellenza è la vitamina C, un antiossidante che blocca l’azione dei radicali liberi, stimola la produzione di collagene, uniforma l’incarnato e rende più fine la grana dei pori. Verificate che sia presente in forma stabilizzata e che ce ne sia una buona quantità, cioè che sia ai primi posti dell’Inci. Anche gli estratti vegetali hanno la capacità di risvegliare l’incarnato: l’estratto di mirto, di olivello spinoso, di rosa canina, di vigna aconitifolia sono tutti ottimi ingredienti. Molti contengono proprio un’elevata quantità di vitamina C arricchita da altre sostanze che ne potenziano l’azione. Se in vacanza avete esagerato con l’esposizione solare chiedete aiuto alla carnosina (INCI: Carnosin, N-Acetyl Carnosine), che vi aiuterà a mantenere in buona salute il preziosissimo collagene ed è anche antiossidante e antinfiammatorio. Verificate però che sia prodotto da biotecnologia.
Lotta alle macchie
Con un siero è impossibile eliminare le macchie ma si può renderle meno visibili. Fra le sostanze vegetali più apprezzate c’è l’estratto dei frutti dell’Emblica Officinalis, un albero della fammiglia dell’euforbia originario dell’India. Schiarisce le macchie causate dall’esposizione solare, svolgendo nello stesso tempo un’azione antiossidante e antinfiammatoria. Anche l’arbutina, contenuta nell’uva ursina, è spesso usata nei preparati erboristici per lo stesso scopo. Sul fronte biotecnologico uno degli ingredienti più efficaci è l’oligopeptide-68, che riduce macchie e iperpigmentazione perché rallenta i processi della produzione di melanina. La regina dell’antimacchia è però la vitamina A, che stimola il rinnovamento cutaneo favorendo il turnover cellulare, contrastando le macchie cutanee. Attenti però è una sostanza sensibilizzante, i sieri che la contengono in alte percentuali vanno usate solo la sera.
Aumentare le riserve d’acqua
Sole, vento e sale hanno sicuramente ridotto le riserve d’acqua della pelle, adesso è il momento di reintegrarle. Un elemento naturale ed efficace sono le ceramidi. Sono dei grassi naturalmente prodotti dal nostro corpo con la funzione di mantenere idratata ed elastica la pelle. Anche in questo caso con il tempo la quantità diminuisce e arrivano secchezza, ruvidità, sensibilità. Ecco perché un siero che le contenga è una manna dal cielo. Verificate però che siano di origine vegetale. Quando si parla di idratazione l’acido ialuronico non può mancare, ma di questo prezioso ingrediente non c’è solo un tipo. C’è quello ad alto peso molecolare che normalmente in etichetta viene chiamato Sodium hayluronate. È davvero un ottimo ingrediente, ma bisogna verificare che non sia di origine animale. Trattiene l’acqua a contatto della pelle impedendo la disidratazione, però non riesce a penetrare la barriera epidermica. L’acido ialuronico a basso peso molecolare (INCI: hydrolized Hyaluronic Acid) riesce al contrario a penetrare nello strato corneo, raggiungendo l’epidermide. Così porta l’acqua in profondità con un effetto rimpolpante. In un siero dovrebbero esserci tutti e due.