Siamo tutti d’accordo, un bel sorriso e la bocca sana sono un elemento chiave della bellezza. Eppure, per ottenere questo risultato gli italiani sembrano disposti a fare ben poco. Secondo una ricerca di Top Doctors il 33% non sa nemmeno che i denti si spazzolano in verticale e il 68% li lava in pochi secondi pensando ad altro. “In realtà la regola minima universalmente riconosciuta è 2 times/2 minutes, cioè lavarsi i denti due volte al giorno per almeno due minuti, anche se l’ideale sarebbe tre volte al giorno, dopo ogni pasto principale”, spiega Cristina Comi, vicepresidente di Aidi, l’associazione degli igienisti dentali italiani. “Una corretta igiene orale non ci protegge solo da carie e malattie parodontali, ma migliora la salute complessiva di una persona. Una bocca malata rischia di danneggiare tutto il corpo: le più recenti ricerche scientifiche hanno ormai dimostrato il legame fra parodontite – un’infezione batterica che colpisce i tessuti e le strutture che sostengono i denti – e problemi cardiocircolatori, ictus e diabete. Non solo, il microbiota della bocca e quello gastrointestinale sono collegati, così un problema in bocca può aumentare la presenza di batteri nocivi e questi possono poi traslocare nell’intestino infiammandolo. E viceversa, perché una disbiosi intestinale può provocare squilibri anche nel cavo orale, con alitosi e altri disturbi”. Vediamo come fare per garantirci un sorriso bello e sano con l’aiuto dell’esperta.
Spazzolino, istruzioni per l’uso
Insomma, non basta una spazzolata distratta: vale la pena ribadire che la pulizia dei denti deve durare almeno 2 minuti, 30 secondi per emiarcata, cioè la parte superiore sinistra, poi la destra, poi le due inferiori. Ci si sofferma 3-4 secondi su ogni dente, pulendo sia la superficie esterna che quella interna, che quella masticatoria.
Chi utilizza uno spazzolino manuale non deve mai spazzolare in orizzontale, ma sempre dalla gengiva verso il centro della bocca. Chi invece usa lo spazzolino elettrico, deve semplicemente mantenerlo fermo sul dente, assicurandosi di coprire ogni parte della sua superficie, affidando la pulizia all’azione roto-oscillante dello strumento.
Un errore piuttosto comune è credere che una pulizia energica sia più efficace. La realtà è che così si rischia di danneggiare lo smalto e ferire le gengive, che poi si ritirano. E una volta che il danno è fatto è impossibile tornare indietro. La delicatezza e l’accuratezza sono invece le armi vincenti.
Come scegliere quello giusto
Le ultime ricerche hanno dimostrato che gli spazzolini dalla testina piccola sono i più efficienti, perché riescono ad arrivare più facilmente in ogni anfratto della bocca. Da evitare le setole dure, proprio per rispettare lo smalto dei denti: l’ideale sono quelle medio morbide. E, per quanto possiamo cercare di evitare la plastica e i materiali non riciclabili, niente setole in (per quanto naturale) pelo di tasso o di cinghiale, il poliestere è un materiale decisamente più igienico.
Scovolino o filo interdentale?
Almeno una volta al giorno è necessario affidarsi al filo interdentale e allo scovolino per pulire anche la superficie fra un dente e l’altro. Andrebbero utilizzati tutti e due, perché uno completa l’azione dell’altro, ma se si è di fretta il più efficace è lo scovolino. Bisogna scegliere una misura che riempia la cavità fra i due denti, in modo che tocchi le due pareti, ma si muova senza sforzo. Per fortuna ne esistono veramente di tutte le misure, da 0,6 mm a oltre 2 mm di diametro. Trovate quello giusto per voi con l’aiuto del vostro igienista dentale. Il filo rimane però insostituibile dove non c’è spazio fra un dente e l’altro. I più confortevoli sono quelli cerati o quelli a fettuccia. Anche in questo caso la delicatezza è l’arma vincente, perché una gengiva ferita tende a ritirarsi.