Se i primi caldi estivi vi infiacchiscono e la sera vi ritrovate con i piedi gonfi, allora possono venirvi in aiuto questi cinque consigli alimentari pensati per contrastare i comuni cali di pressione tipici del periodo. E che riguardano per lo più la popolazione femminile
Avete presente quell’effetto tonificante e stimolante che proviamo quando c’è l’aria cosiddetta frizzantina, ossia piacevolmente fresca? Ecco, col caldo succede il contrario, specie quando “esplode” e l’organismo non è ancora pronto. Quindi ci si può sentire deboli, con caviglie e piedi gonfi o avere qualche capogiro. Tutti disturbi che possono essere dovuti alle temperature elevate che sul sistema circolatorio esercitano un effetto vasodilatatorio (al contrario del freddo che è vasocostrittore). Di conseguenza la circolazione diventa meno efficiente, la pressione si abbassa e i piedi si gonfiano… Va detto che queste reazioni al caldo sono più frequenti nelle donne, specie in età fertile, perché hanno generalmente valori pressori inferiori rispetto agli uomini.
Per fortuna, anche la “debolezza” da caldo può essere controllata da una dieta ben bilanciata e da qualche accortezza nello stile di vita, come non fare bagni in acque calde (tipo quelle termali) o esporsi a lungo al sole. Insomma, i consigli che seguono, e che coinvolgono solo l’alimentazione, sono pensati per chi occasionalmente e durante l’estate ha una pressione bassa di grado leggero e che non ha altre patologie di base che possono causare il disturbo in questione.
Calo di pressione o di glicemia? Meglio non fare confusione
I sintomi tipici legati alla pressione bassa, come la debolezza o la testa che gira, facilmente possono venire confusi con il cosiddetto calo degli zuccheri, che si verifica dopo qualche ora di digiuno, quando i valori di glicemia si abbassano un po’ troppo e l’organismo chiede di mangiare (e ciò accade non solo quando fa caldo ma tutto l’anno). La reazione più automatica per sentirsi meno fiacchi è mangiare qualcosa di dolce che però non risulta efficace, ovviamente. E la debolezza può rimanere. Il primo passo, allora, è cercare di capire se veramente si è in presenza di un calo di pressione (facendosela misurare quando ci si sente deboli) oppure se è un problema di glicemia dovuto a un digiuno prolungato dovuto, ad esempio, a un pasto saltato.
L’idratazione è (come al solito) fondamentale
La disidratazione, dovuta anche all’aumento della sudorazione è una delle principali cause della debolezza da caldo. Nei mesi estivi, in particolare, è importante bere 8-10 bicchieri d’acqua per mantenere il corpo idratato. Tuttavia non tutte le bevande sono consigliabili: meglio evitare quelle che hanno uno spinto effetto diuretico, come le acque oligominerali o alcuni infusi, preferendo l’assunzione di acque ricche di sali minerali o bevande naturali come l’acqua di cocco, ad esempio. Evitando le bevande alcoliche che, aumentando l’effetto vasodilatatorio, possono abbassare ulteriormente la pressione. Tra l’altro l’alcol, essendo diuretico, può facilitare la disidratazione.
- Mangiare leggero e digeribile
Un altro suggerimento importante è quello di fare dei pasti leggeri, che non richiedano una lunga e laboriosa digestione. Durante i processi digestivi, viene richiamato più sangue agli organi viscerali che stanno lavorando e di conseguenza la pressione diminuisce nelle altre parti del corpo. Quindi, più lunga sarà la digestione e più a lungo sarà facile sentirsi fiacchi. Per fortuna, anche la natura ci spinge naturalmente a mangiare leggero: a chi viene voglia, sotto il solleone, di fare pasti abbondanti, ricchi di grassi e magari innaffiati con alcol? In estate, gli eventuali stravizi alimentari meglio riservarli alla sera, quando le temperature scendono e al fresco tutto diventa più facile.
Uno snack può servire
Per tirarsi su è meglio orientarsi su cibi salati e non su quelli dolci (come si fa quando la glicemia scende sotto i tacchi). Ad esempio abbinando un succo di pomodoro al limone con qualche cracker o gallette di cereali, da soli o con un pezzetto di parmigiano o delle mandorle. E ricordarsi di abbinare allo spuntino anche un bel bicchiere d’acqua. Se si preferisce la frutta come spuntino, per ridurne l’eventuale effetto diuretico si può abbinare a qualche mandorla o a un leggero snack salato.
Ma perché sono meglio i piccoli spuntini salati? Come è noto il sodio aiuta un leggero rialzo pressorio e riduce la diuresi, contrastando così un’ulteriore dispersione di sali, che in estate aumenta per effetto della sudorazione. Non bisogna però esagerare, bastano piccole dosi, altrimenti si rischia di creare altri problemi per la salute. Secondo l’OMS, il sale da cucina che si può aggiungere alla dieta quotidiana non dovrebbe essere superiore ai 5 grammi, un cucchiaino (e in un grammo di sale troviamo 0,4 g di sodio). Insomma anche con il sale non bisogna esagerare, e nella scelta meglio scegliere i sali marini integrali che contengono anche piccole quantità di altri minerali.
Non c’entra il sodio nel caso della liquirizia, che grazie al suo principio attivo, la glicirrizina, esercita anche un effetto di rialzo sulla pressione (vedi questo post dedicato agli effetti delle liquirizia). Quindi avete nella borsa dei bastoncini della radice o della liquirizia già pronta può essere un utile rimedio.
Caffeina nella tazza (ma con giudizio)
Il caffè e i tè contenenti caffeina e teina possono fornire un sollievo temporaneo alla pressione bassa, una sorta di pronto intervento. Poiché, essendo delle bevande stimolanti, aumentano la frequenza cardiaca, esercitano un’azione vasocostrittrice e quindi la pressione sanguigna sale per un po’. Come già detto si tratta di un rimedio che funziona solo per un breve periodo di tempo. E non bisogna abusarne ma restare sulle due-tre tazzine al giorno (tra l’altro anche il caffè come l’alcol ha un’azione diuretica).
Attenzione alle carenze
Infine, bisogna ricordare che ci sono delle situazioni nutrizionali che possono facilitare la comparsa della “debolezza estiva”, come, ad esempio le diete eccessivamente ipocaloriche o sbilanciate che non assicurano all’organismo i fabbisogni necessari di minerali e vitamine. Solo per fare qualche esempio, bisogna fare attenzione ai deficit dietetici, in particolare di ferro, di vitamina B12 o dei folati che possono facilitare la comparsa di anemia, una condizione che va a braccetto con la pressione bassa. O anche evitare la carenza di vitamina C che aiuta l’assorbimento del ferro. Per evitarle è importante seguire un’alimentazione variata senza dimenticare di consumare le famose 5 porzioni giornaliere tra frutta e verdura.