Pasqua 2022 arriva il 17 aprile, nel bel mezzo della primavera, quando ovunque le fioriture sono protagoniste del paesaggio e le temperature sono miti. Che sia una Pasqua col tepore della primavera romana, o fra i panorami e l’aria frizzante delle Dolomiti o nella languida atmosfera del Lago di Como, negli alberghi e resort affiliati a Condé Nast Johansens comfort e lusso gourmet sono garantiti. I soggiorni proposti sono sempre all’insegna del relax e della buona tavola, alla scoperta delle tradizioni gastronomiche pasquali, fra uova di cioccolata, pranzi tipici, decorazione di uova e usanze locali.
Quando si programma un viaggio in occasione di Pasqua, si sa che in ogni regione di Italia indistintamente la tavola e le tradizioni gastronomiche saranno protagoniste del soggiorno, quindi scegliere un albergo con ristorante gourmet, roof panoramico e magari anche Chef stellato è la scelta giusta.
I piatti tipici hanno una valenza simbolica importante e richiamano le celebrazioni religiose cristiane e pagane. Variano a seconda delle zone, ma alcuni ingredienti ricorrono sempre: uova e agnello sono due simboli religiosi della Pasqua cristiana, ma nei menù si trovano anche spighe, erbette, ortaggi primaverili e mandorle, cibi della tradizione agreste che si rifà alla festa pagana della primavera che festeggiava la rinascita del ciclo vitale della natura.
Le uova sono da sempre simbolo di fecondità e di vita che nasce e il loro impiego nei piatti pasquali risale al Medioevo: dopo il digiuno quaresimale di sei settimane si avevano grandi quantità di uova da sfruttare. La decorazione delle uova pare fosse in uso già fra i Romani e ricorre in molte culture antiche, dalla Cina. È ancora oggi molto praticata in Italia, in particolare in Alto Adige: le uova vengono colorate con tinte naturali ottenute da piante e ortaggi e vengono poste in un cesto benedetto in chiesa il sabato per poi essere gustate la domenica di Pasqua. La simbologia delle uova di Pasqua legate alla morte e alla resurrezione di Gesù nasce dai primi Cristiani in Mesopotamia che macchiavano le uova con un colorante rosso, in ricordo del sangue di Cristo versato alla sua crocifissione. La tradizione delle uova di cioccolato risale al Re Sole, quindi al Settecento, ma l’usanza di donare uova vere decorate è molto antico, dai Persiani, agli Egizi, ai Greci e i Cinesi.
L’agnello, immancabile su tutte le tavole pasquali, è il simbolo di Gesù Cristo innocente e risorto. Viene proposto anche come forma fatta di marzapane o di pasta di pane.
Il dolce tipico pasquale, la Colomba, simboleggia la pace: pare che Alboino, re dei Longobardi, ricevesse un pane lievitato di questa forma durante l’assedio della città di Pavia (metà del sesto secolo). Anche la colomba viene preparata anche in pasta di pane.
Mentre la Pastiera napoletana deve la sua nascita ad una leggenda: ceste colme di ingredienti furono date come voto al mare da parte di alcune mogli di pescatori affinché tornassero a casa e le onde li mischiarono facendo nascere il famoso dolce. In realtà uova e ricotta sono ingredienti tipici delle ricette pasquali e sono alla base anche della torta Pasqualina, salata, con l’aggiunta di spinaci.