La particolare consistenza e il sapore del cavolfiore consentono di creare molte ricette saporite. Le sue cimette cotte al dente e mantenute croccanti si mescolano molto bene alle insalate miste e agli antipasti, abbinate sia a frutti invernali (mele, arance) che a legumi, formaggi, funghi e ortaggi amari come il radicchio. Ben cotto e tenero, invece, si sposa magnificamente, nei primi piatti, con tutti i cereali, dalla pasta al riso, dall’orzo al farro. Nei secondi consente di preparare sformati, torte salate e flan combinandosi con ortaggi come patate, cipolle, porri, finocchi, zucca e spinaci. Ancora più cotto si trasforma in salse che, esaltate da erbe e spezie, possono condire primi di pasta fresca e pesce.
Tre colori tante varietà
• Cavolfiore bianco: ha una tipica forma a palla con infiorescenze che vanno dal colore bianco intenso nella varietà autunnale Palla di neve al bianco crema del Precoce di Jesi, Idol e Primaticcio di Toscana. A questo gruppo appartiene anche il Gigante di Napoli, che da bianchissimo diventa giallo se troppo maturo.
• Cavolfiore verde: le cimette di questo ortaggio non vengono coperte dalle foglie e si arricchiscono così di clorofilla, presentando il tipico colore verde più o meno intenso. La varietà più diffusa è il Romanesco, dalla caratteristica forma bitorzoluta a torretta, sapore delicato e consistenza cremosa.
• Cavolfiore violetto: diffuso e utilizzato tradizionalmente in Sicilia, dove prende il nome di Cimoni, incomincia ad essere presente anche nei mercati delle altre regioni. Ha sapore più intenso rispetto al cavolfiore bianco. Alla sua intensa colorazione corrisponde una più elevata concentrazione di sostanze protettive, data dalla presenza degli antociani, sostanza antiossidante. Inoltre la sua particolarità cromatica è interessante per colorare in modo diverso le ricette a base di cavolfiore.