Vi è mai capitato di mordicchiare un tronchetto di liquirizia? In effetti se un tempo questa radice, in vendita nelle erboristerie, era il rimedio tipico di chi cercava di smettere di fumare, ora forse il suo uso è meno diffuso. Un vero peccato perché la radice di liquirizia ha delle caratteristiche che possono rivelarsi utili anche per controllare gli attacchi di fame nervosa
Già il fatto di essere una sorta di legnetto che occorre masticare a lungo per estrarne il gustoso succo, rende bene l’idea di quanto possa prendere il posto del cibo (o del gesto di fumare, ovviamente). E siccome in genere gli attacchi di fame nervosa – stimolati da stress o sentimenti negativi e non da “vero” appetito – durano qualche minuto, impegnando questo tempo sgranocchiandosi un acalorico bastoncino di liquirizia, può diventare una piccola strategia antipeso.
Ovviamente senza esagerare perché la liquirizia è ricca di principi attivi, come la glicirrizina. Uno dei più noti è quello di esercitare un rialzo leggero pressorio se consumata in certe dosi (e difatti viene consigliata come rimedio temporaneo per i cali di pressione estivi).
Altre proprietà medicamentose riconosciute alla liquirizia sono quelle toniche, calmanti della tosse, digestive e antinfiammatorie per lo stomaco e l’apparato digerente in generale, bocca compresa. E in effetti la liquirizia, leggendo questo studio indiano pubblicato sul Journal of Ayurveda and Integrative Medicine è un rimedio polivalente per il cavo orale grazie anche alla sua azione antimicrobica. Ad esempio, risulta utile per ridurre le infiammazioni delle gengive, contrastare la formazione della carie e le fastidiose afte. In altre parole, oltre ad aiutarci a restare in forma, un bastoncino di liquirizia può aiutare anche la salute dei nostri denti.
Insomma, in previsione del prossimo autunno, mi sa proprio che qualche bastoncino di liquirizia nel cassetto della scrivania ce lo metto…
FONTE: CUCINA NATURALE