Nel corso della pandemia, il settore dell’e-commerce ha visto crescere esponenzialmente i profitti, ormai è risaputo.
Amazon, nel 2020, ha toccato quota 386 miliardi di dollari, un notevole +38% rispetto al 2019, ma ciò non ha ovviamente potuto evitare che il colosso subisse la minaccia Covid: nel 2020, da Marzo a Settembre, circa 20 mila lavoratori Amazon nel mondo hanno contratto l’infezione.
Un dato allarmante che ha spinto la società non solo a potenziare prevenzione e controlli, ma a creare un tampone naso-molecolare (Real-time RT-PCR test) per monitorare le condizioni di salute dei propri dipendenti rendendo più sicuri i luoghi di lavoro.
Il tampone è stato creato dalla società STS Lab Holdco sulla scia di un altro test per il Covid-19 realizzato da BGI Genomics, società cinese leader mondiale nel sequenziamento del genoma umano, e il via libera per l’utilizzo è arrivato dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti (l’equivalente dell’Ema europea).
In una prima fase, la distribuzione del dispositivo sarà riservata a livello aziendale, con somministrazione su base volontaria ogni due settimane, ma non è da escludere che il kit possa essere messo in commercio a breve, a partire dagli Usa.
Attualmente il test consiste in un tampone nasale che un soggetto può eseguire in completa autonomia, per poi inviarlo al laboratorio aziendale che lo analizza e comunica il risultato.
Tra settembre e dicembre 2020 Amazon ha raccolto 560 mila campioni, attuando un’efficace operazione sanitaria interna alle proprie sedi.