Il tema è talmente vasto e complesso che si è dovuto inevitabilmente fare una scelta di campo e cioè focalizzare l’attenzione su quegli esponenti, filosofi e scrittori, che si richiamano a quella linea di pensiero che fa capo alla cultura illuministica. Siamo partiti da quel pilastro che è Baruch Spinoza che con il suo Trattato teologico-politico ha scosso profondamente l’ortodossia teologica giudaica-cristiana. Naturalmente l’ombra di Dostojevski incombe quando si trattano argomenti del genere : nel romanzo “I Karamazov” l’autore si arrovella sul tema dell’esistenza di Dio con l’angoscia che prelude al nichilismo nietszchiano del “Dio è morto”. Abbiamo messo poi a confronto filosofi come Paolo Flores D’arcais con Gianni Vattimo e Michel Onfray che pur provenendo da formazioni diverse si chiedono, in un appassionato dibattito, le ragioni di questo prepotente ritorno al bisogno di sacro che spesso sfocia in fondamentalismi religiosi inquietanti. Viene immaginato anche un incontro in una biblioteca fra il filosofo Spinoza e Piergiorgio Odifreddi che si affrontano in un dialogo serrato e provocatorio. Nel finale il tema della “gratuità del male” dopo Auschwitz, in un appassionato monologo di Scalfari che si interroga con toni lucidi e tormentati sulle ragioni della sue convinzioni profondamente laiche. Dal 17 al 28 marzo 2010
Teatro dell’Orologio – Sala Grande
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