Giornalismo e storytelling aziendale: una sintesi che si impone a chi si muove nel mondo della comunicazione di impresa e del giornalismo ai tempi della rete. I due grandi mondi un tempo idealmente separati tendono sempre di più a convergere. La rete ha trasformato le imprese in media company che raccontano storie alla stregua dei magazine e i giornalisti comunicano in questo nuovo contesto. Il brand journalism è il giornalismo fatto da un brand che racconta la propria storia: l’azienda diventa editore seguendo le tecniche e le regole del giornalismo tradizionale.

Grazie all’avvento di Internet e in particolare degli strumenti e delle tecnologie del web, le aziende possono creare contenuti online che richiamano clienti senza che debbano essere inseguiti. In particolare, il giornalista invitato a meeting e congressi racconta l’evento attraverso contenuti efficaci che attraggono lettori, convertono i curiosi in acquirenti e i clienti occasionali in clienti fidelizzati.

Se organizzati in modo giusto, i contenuti posizionano l’azienda non solo come impresa che commercializza prodotti o servizi, ma come fonte di informazioni attendibili, in quanto durante meeting e congressi si può parlare anche di altro, non solo dell’azienda. Pensiamo a qualcosa di più di semplici parole, immagini e video, su una pagina: pensiamo ad un’estensione del brand, quasi un’incarnazione.

Ma come si organizzano meeting e congressi?

La regola è quella delle cinque W (la stessa applicata dai giornalisti per la redazione degli articoli): who, what, where, when e why, chi, cosa, dove, quando e perché.

Who: Chi deve essere invitato? Passaggio non proprio semplice perché è fondamentale invitare le persone interessate all’ordine del giorno.

When è il quando. Inteso come aver stabilito l’ordine e la durata di intervento di ognuno e soprattutto la durata e il ritmo di meeting e congressi.

Why, perché? Prima di organizzare meeting e congressi si deve avere chiaro l’obiettivo.

Where, dove. Fondamentale è la scelta della location dell’evento: perfetta pulizia dei locali, professionalità del personale, attrezzature congressuali, sono dettagli da non sottovalutare. Non solo lo spazio temporale ma considerare anche gli obiettivi che vogliamo raggiungere.

What: Cosa vogliamo dai partecipanti? Prima della riunione inviare a ciascuno l’agenda dettagliata della riunione. In questo modo il loro intervento sarà preciso e pertinente.

Cosa scrivere nell’agenda di un meeting?

La risposta più semplice è “quello che succederà durante il meeting“, ma non basta.

Innanzitutto, l’agenda deve avere un titolo, una frase che faccia capire immediatamente di cosa si andrà a parlare. E soprattutto deve riportare nel dettaglio

gli obiettivi del meeting affinché i partecipanti siano informati sul motivo della riunione per decidere se partecipare o meno.

Infine, consideriamo la promozione di meeting e congressi. Il segreto è la notiziabilità dell’evento: l’interesse che l’attività organizzata può riscuotere presso un pubblico ampio. I mezzi sono quelli che comportano il coinvolgimento dei mezzi di comunicazione più adatti per la promozione dell’evento: dalla televisione, alla radio, al web. E che trasformano l’evento in notizia. Non dimentichiamo i social network per permettere agli utenti di interagire via web sia prima che dopo l’evento.