Designer occultisti, baccanti del copywriting creativo, stregoni della stampa su tessuto. Così si definiscono i “creatori” del brand di abbigliamento femminile, Incognita (da un ‘idea del designer Riccardo Rovi con la complicità di un gruppo di creativi provenienti dal settore moda), frutto di un’ampia ricerca di tessuti, tecniche di stampa e tendenze. Artigianato e passione per un Brand che si ispira al mondo della divinazione e dei tarocchi per fondere razionalità e fantasia sfrenata. Non a caso il logo che caratterizza Incognita è l’Appeso, Arcano XII, chiara allusione all’incertezza ma anche a una visione della vita da un punto di vista diverso, anche (perchè no) in controtendenza. Come visionari, questi paladini non si preoccupano di fare pronostici ma come falene sono attratti dal fascino dell’ignoto.
Falene, uno degli insetti notturni a cui si ispira la prima collezione di top. Non solo. Anche formiche rosse e locuste in volo. Insomma il lato misterioso di un giardino notturno di riflessi materici. Che noi immaginiamo bianco e argento, in mostra nella sera estiva. Ci piace definirlo giardino segreto, piccolo e racchiuso, solitamente accanto a un casa, poichè è completamente recintato, su un lato da un’alta siepe di tasso , e sugli altri da pareti rosa e in mattoni e da un cottege stile inglese. E’ suddiviso in aiuole quadrate separate da sentieri costeggiati da bosso e lavanda.
Prima di tutto un sottobosco di varie artemisie, compreso il vecchio abrotano aromatico; poi l’argentea Cineraria marittima; la grigia santolina; la strisciante Achillea ageratifolia. Fra queste si erge una moltitudine di bianchi gigli regali. Ci sono i delfinii bianchi della stirpe Pacific; gli eremuri bianchi, la digitale bianca in un punto ombreggiato sulla parete nord di un muro; la spumeggiante gipsofila; il cisto bianco; gli alberi di peonie bianche e le campanule.
Al giardino giapponese, si ispirano i kimono Incognita, tra le piccole cose preziose che rientrano nella nostra visione romantica del Giappone: ombrellini di carta laccata sostenuti da un’intelaiatura di bambù, lanterne di carta illuminate dalle lucciole che volano all’interno in contesa con le falene, scarpe di legno che si posano su strade di pietra…stare seduti a gambe incrociate su un tatami a esercitarsi nell’arte della calligrafia sulla più fine carta di riso, leggera come una piuma o ad apparecchiare per la cerimonia del tè.