Serial shopper virtuale? Determinata? Invasata? Ammettiamolo: fare shopping è l’attività che allevia lo spirito e lusinga il corpo (ma alleggerisce anche il conto in banca). A qualsiasi tipologia apparteniate, dovete sapere che non si va a fare shopping vestiti così come capita. Infatti la vestizione ha un che di sacrale, quasi quanto quella di un torero prima di una corrida.
A questo punto ci sono varie correnti di pensiero. Quella denominata dress to impress va catalogata sotto il segno dell’eccesso, quindi decisamente evitabile. Mettersi addosso una cosa all’ultima moda non trasmette nè buon gusto, nè un giusto senso del lusso.
Quella ribattezzata chic tourist, anche, ma per motivi opposti: presentarsi in zoccoli, tute da ginnastica e camicioni a fiori non comunica praticità quanto povertà di spirito. L’ideale sarebbe avere un accessorio à la page (una borsa, un gioiello, un foulard) mentre per il resto è il caso di optare per un profilo di grande discrezione. Ricordate che potreste aver bisogno di provare molti capi in poco tempo: quindi indossate qualcosa che possa essere tolto e reindossato.
Uno chemisier chiuso da bottoni, in modo da non chiedere aiuto per chiudere la zip sul dietro. Pantaloni e blusa di agevole uscita. Scarpe facili da calzare, non elaborati sandali a venti listini o sneakers con stringhe di quaranta centimetri. Ideale il mocassino Phillis di Scholl: elegante grazie alla morbida pelle effetto laminato e comodissimo (per una giornata così “impegnativa”) per la tecnologia Scholl Memory Cushion® che si adatta all’anatomia del piede ed aiuta a ridistribuire la pressione esercitata su tutta la pianta. Sobrietà con un tocco di eccentricità: ecco quello che ci vuole per trasmettere una serena consapevolezza di se stessi.