Una serata magica quella che si è tenuta il 5 ottobre in via Margutta 61, nell’atelier di Alex Carelli, nata in una famiglia di orafi e gioiellieri, vive da sempre con il desiderio di creare gioielli di concetto contemporaneo, utilizzando pietre naturali, preziose e semi preziose, nella varietà dei loro colori e riflessi.

Un vernissage esclusivo nel quale la designer romana, per la prima volta si è confrontata con il mondo degli outfits, ideando e creando una capsule nella quale l’idea innovativa e vincente è stata quella di abbinare creazioni di prêt-à-couture, da lei ideati, alle sue creazioni di gioielli.

Eleganza e comfort per una collezione disegnata per essere perfetta in ogni occasione, realizzata con nuance delicate e raffinate che spaziano dal cammello al grigio, dal gesso al cipria, fino al giallo tenue.

Giacche/copri spalla pensate in ogni dettaglio, completamente destrutturate e spesso tagliate a vivo, realizzate con materiali di pregio quali cachemire, raso in seta e chiffon impalpabili, alle quali sarà possibile abbinare accessori particolari come borse in piume, collane in pelliccia, oltre a bracciali e orecchini.

“AbitiGoielli” di grande effetto leggeri e portabilissimi, senza rimandi a tendenze e spunti presi da altri creativi ed epoche, frutto della innata creatività di Alex Carelli.

Partner del vernissage: l’Azienda vitivinicola Ciù Ciù di Offida (Ap) guidata da Walter e Massimiliano Bartolomei che nella loro mission hanno sempre cercato di unire qualità, tradizione e territorialità, producendo vini che rispondono ai principi bio-vegan.

I Sentieri di Bacco, Brand di Beatrice Trebisacce, che da anni unisce negli eventi l’eccellenza dell’enogastronomia italiana al mondo del fashion system. L’abbinamento del vino con il food è stato curato dall’Esecutive Chef Anna Vittoria Imperatrice.

Si ringrazia per il Services audio e luci Technoelite e per le immagini della serata il fotografo Daniele Cama. L’organizzazione è stata a cura di Grazia Marino della P&G Events, l’Ufficio Stampa della Together comunicazione di Antonio Falanga.