Nelle sale dal 4 giugno il film di Sergio Misuraca tornato da Hollywood in Sicilia per girare una pellicola che dichiara il regista, ha dichiaratamente una doppia anima: commedia e pulp. Sin dall’inizio questa doppia natura ha preso  subito  il  sopravvento,  esplodendo  sulla  carta senza  alcun  controllo,  per  poi  confluire  nella realizzazione concreta del film. Partito da giovane per inseguire il sogno americano e diventare un regista di Hollywood, Sergio Misuraca ha incontrato sul suo cammino Robert De Niro per il quale ha avuto l’occasione di lavorare … come cuoco! Dal ristorante di Los Angeles di proprietà di De Niro, dove Misuraca si afferma grazie alla sua pasta aglio e olio, alla consacrazione come regista la strada però è ancora lunga e infatti, per una serie di circostanze, dopo qualche anno Sergio è costretto a tornare in Sicilia dove decide di coronare il suo sogno:  girare il film che aveva sempre pensato di far interpretare proprio a De Niro.
Sicilia. Dario e Nicola, giovani siciliani e disoccupati doc, trascorrono le loro giornate tra spinelli, giri in motorino e arte d’arrangiarsi. 
Il neo laureato Dario però, in cambio di una promessa di ‘segnalazione’ per un posto di lavoro, decide di  svolgere  un  lavoretto  per  un personaggio  influente  del  suo  paese,  il  ‘Professore’.  Si  tratta  di consegnare  a  Roma  una  busta  contenente  dei  documenti.

Dario  parte  in  auto  dopo  aver  chiesto all’amico Nicola, abile tappezziere, di nascondere la busta dentro al sedile della sua auto.  Ma le cose a Roma non vanno lisce come Dario aveva immaginato, né come il Professore gli aveva garantito. Infatti, la persona che deve fare da tramite per la consegna, altro non è che suo zio Tony. I due, che non si vedono da molti anni, sono costretti ad appianare le loro divergenze per portare a  termine il lavoro e consegnare la busta a Pancev, uno slavo poco raccomandabile. Ma al momento della consegna, la busta sembra essere sparita.