Nelle sale dal 13 novembre DUE GIORNI, UNA NOTTE, l’ultimo film di Jean – Pierre e Luc Dardenne per BIM.

Ai talentuosi registi abbiamo chiesto come nasce  la storia di Sandra che ha a disposizione solo un fine settimana per andare a trovare i suoi colleghi e convincerli a rinunciare al loro premio di produzione affinché lei possa conservare il proprio posto di lavoro.

Luc DardenneErano diversi anni che riflettevamo sull’idea di un film attorno a una persona che sta per essere licenziata con il consenso della maggior parte dei suoi colleghi di lavoro. E la storia di Due Giorni, una notte è di fatto venuta alla luce quando abbiamo immaginato Sandra e Manu ( Fabrizio Rongione), una coppia unita nell’affrontare le avversità.

Jean-Pierre Dardenne: Per noi la cosa più importante era mostrare una persona che viene esclusa perché è considerata debole, non in grado di fornire prestazioni sufficientemente elevate. Il film tesse l’elogio di una “non performante” che ritrova forza e coraggio grazie alla battaglia che decide di condurre con suo marito.

Sandra trae il suo coraggio dal rapporto che ha con il marito. Manu ama profondamente sua moglie, lotta contro la depressione di lei e l’aiuta a smettere di avere paura. All’inizio del film, Manu crede in Sandra più di quanto lei creda in se stessa.

Sandra è una strepitosa Marion Cotillard che così racconta il primo impatto con la sceneggiatura: Mi sono resa conto di quale magnifica eroina della vita reale fosse e di quale straordinaria sfida sarebbe stata per me incarnare questa donna che si reca a trovare ciascuno dei suoi colleghi per tentare di modificare il loro voto. Un’interpretazione tutta giocata sulla ripetizione che mi avrebbe imposto di lavorare sulle sfumature e sulle oscillazioni.

Un’interpretazione stellare, aggiungiamo noi, per un film imperdibile!