ll sale in eccesso uccide ogni anno più di 1,6 milioni persone nel mondo. Così una ricerca statunitense che rileva come campagne per ridurre i consumi costituirebbero un buon incentivo per evitare un gran numero di morti premature. “Si è stabilito che il consumo di elevati livelli di cloruro di sodio aumenta la pressione sanguigna, e portano ad un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e ictus,” ha detto il dottor Dariush Mozaffarian, Presidente della facoltà di Scienze della nutrizione presso la Tufts University, autore principale dello studio.

«Ma gli effetti del sale in eccesso sulle malattie cardiovascolari in tutto il mondo secondo età, sesso e paese non erano accertati fino ad ora», spiega in questa ricerca pubblicata nel The New England Journal of Medicine (NEJM). L’equipe di ricercatori ha determinato che il consumo giornaliero di sale nel mondo nel 2010 era 3,95 grammi in media a persona, ed è quasi il doppio rispetto ai 2 grammi al giorno raccomandati dal Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Un editoriale pubblicato anche nel NEJM che accompagna questo studio richiede cautela nell’interpretazione dei loro risultati.”Date le molte ipotesi utilizzate dagli autori per compensare la mancanza di statistiche di buona qualità, dobbiamo essere attenti,” ha scritto la dottoressa Suzanne Oparil dell’Università dell’Alabama (sud).

Da parte sua l’American Heart Association ha chiesto all’Agenzia Americana dei Farmaci (FDA), di limitare la quantità di sale consumato a 1,5 grammi al giorno. Secondo l’associazione, più del 75% del sale assorbito dagli americani proviene da ristoranti e dal cibo industriale.

Anche in Italia, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) raccomanda meno di 6 g al giorno perchè la connessione tra eccessivo consumo di sale e conseguenze negative sulla salute è un fatto ormai conclamato.

Secondo ricerche italiane una riduzione del consumo di 5 grammi (quello che si realizzerebbe passando da un consumo medio di 10,8 g di sale (188,3 mmol di sodio) ad un consumo di 5,8 g (100 mmol di Na) permetterebbe una riduzione del 23% degli ictus e del 17 % della malattie cardiovascolari globalmente considerate (Cappuccio, Strazzullo e Pavan).