Gebo e l’ombra è un film di Manoel de Oliveira. Questa la sinossi.
Sul finire del XIX secolo, nonostante l’età e la stanchezza, Gebo continua l’attività di contabile con cui mantiene la famiglia. Vive con la moglie Doroteia e la loro nuora Sofia ma è l’assenza del figlio Joao a occupare i pensieri di tutti. Gebo ha nascosto alla moglie che il figlio Joao si è dato alla macchia dopo essersi reso responsabile di alcune azioni poco onorevoli. L’ignara Doroteia attende con speranza che Joao possa un giorno fare rientro a casa mentre in Sofia l’attesa si mischia alla paura. Quando Joao si ripresenta all’improvviso, ogni cosa cambia e prende una piega differente.
Mentre Doroteia crede che il suo ritorno sia un bene, Gebo non si fa illusioni e decide di non nascondere la quantità colossale di denaro che sta custodendo per conto della compagnia per cui lavora. Il fenomeno inspiegabile che risponde al nome di Manoel de Oliveira ha da tempo smesso di sorprenderci; è diventata quasi un’abitudine attendere un suo nuovo film e toccare con mano come l’ultracentenario regista stacchi ancora il gruppo per sensibilità, levità e spirito di osservazione.
Cogliendo in pieno lo zeitgeist di un’epoca mesta come quella del 2012, de Oliveira va dritto al cuore della questione: il denaro, la sua mancanza e il suo effetto sull’uomo. La crisi, quella con la “c” maiuscola, al centro dell’obiettivo, ma è nella peculiarità del tragitto percorso che si trova la firma del maestro, immune a ogni forma di contraffazione.