Da stazione ferroviaria a uno dei più celebri musei europei. E’ la storia del Musée d’Orsay quella raccontata fino all’8 giugno 2014 nelle sale del Complesso del Vittoriano a Roma con la splendida esposizione “Musée d’Orsay. Capolavori”
Progettata nel centro di Parigi dall’architetto Victor Laloux, la stazione venne inaugurata il 28 maggio 1900, in occasione dell’esposizione universale. A partire dal 1939 venne limitata al traffico suburbano, e alla fine degli anni cinquanta venne fatta cadere in disuso. Iscritta nell’inventario dei monumenti storici nel 1973, dopo alcuni anni in cui venne destinata a impieghi diversi, soprattutto come scenario del teatro mobile della compagnia Renaud-Barrault, e poi come sala per esposizioni e vendite della casa d’aste Drouot, fu trasformata in Museo nel 1986, dall’architetto italiano Gae Aulenti.
Attraverso la storia di questo luogo dalle molteplici vicende, i visitatori possono vivere un’esperienza sensoriale ammirando i grandi capolavori che hanno fatto la storia del’arte francese. E così hanno ben allestito i curatori Guy Cogeval e Xavier Rey un doppio itinerario espositivo per ripercorrere prima di tutto l’evoluzione del museo fino all’allestimento museale del 1986 quando fu deciso di esporre le arti francesi dal 1848 fino al 1914, in pratica il materiale artistico che parte dalla fine del Romanticismo fino alle avanguardie del Novecento.
Non solo Gauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Van Gogh, Manet, Corot, Seurat ma anche la pittura d’Accademia, i primi esperimenti di pittura impressionista, il Naturalismo, la città moderna, il Simbolismo, le sperimentazioni del Novecento.
La mostra, sintesi di questo spazio museale che oggi accoglie la testimonianza della forza innovativa e del talento di giovani artisti, dopo l’inedito racconto di come una stazione ferroviaria sia diventata uno dei musei più importanti del mondo, prosegue la narrazione con una stupenda selezione pittorica di pezzi emblematici delle grandi correnti artistiche che si sono mescolate nell’arco di sessanta anni.
Cinque le sezioni: si parte dalla pittura accademica dei Salon, si attraversa la scuola di Barbizon, la modernità degli impressionisti, il sentimentalismo del simbolismo, le soluzioni dei Nabis per approdare all’eredità dell’impressionismo che coniuga la grandezza della pittura classica con le avanguardie del XX secolo.
Come sempre tra tanti capolavori c’è sempre quel quadro che “ci chiama”, quello da sindrome di Stendhal. Per noi è “Le ragazze al pianoforte” di Renoir. La luce alternata alle ombre, i colori, le sfumature…pare di sentire il suono melodioso del pianoforte, pare di percepire l’amicizia che lega le due fanciulle…Beh, vi abbiamo avvertiti, visitare la mostra “Musée d’Orsay. Capolavori” è pura esperienza sensoriale.
MUSÉE D’ORSAY. Capolavori Roma-Complesso del Vittoriano Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)
22 febbraio- 8 giugno
Per maggiori informazioni: tel. 06/6780664 www.comunicareorganizzando.it