Noi Credevamoregia: Mario Martone Il 17 Marzo del 2011 L’Italia compirà 150 anni. Il Paese “Italia” un po’ acciaccato , ma ancora in piedi, ha fatto tanta strada dal lontano 17 Marzo 1861, in cui il nuovo parlamento sancì la proclamazione del Regno d’Italia. Questo Colossal storico di 204 minuti parla proprio degli avvenimenti travagliati che hanno portato l’unità del paese, partendo dai moti del 1828 attraverso quattro episodi che mostrano in modo approfondito avvenimenti della storia sconosciuti ai più. Parzialmente tratta dal libro di Anna Banti, da cui prende il titolo, questa titanica pellicola ha richiesto sette anni di lavorazione, alla quale hanno preso parte grandi nomi del cinema italiano come Luigi Lo Cascio,Toni Servillo, Luca Zingaretti, Valerio Binasco etc. Dalla detenzione dei patrioti meridionali a Montefusco, l’attentato di Felici Orsini contro Napoleone III fino allo scontro nel quale fu ferito Garibaldi,il film rappresenta la sconfitta del Risorgimento repubblicano sognato da Mazzini. L’eterno dualismo tra ricchi e poveri, noi e loro, bene e male rispecchia la situazione italiana del tempo tanto quanto l’odierna lotta tra autoritarismo e democrazia, tra potere personale e potere popolare. Unica nota negativa di questo bellissimo spaccato storico è forse quella di raccontare i giusti in opposizione ad un sistema sbagliato, ineluttabilmente più forte che potrà soltanto sopraffare gli ideali auspicati. Aspetto negativo accomunabile purtroppo a moltissimi film italiani che parlano di politica, forse a causa del pessimismo che si è diffuso nel Paese negli ultimi 15 anni. L’ineluttabile vittoria del torto . Sorelle Mai Regia: Marco Bellocchio Film corale, realizzato assieme ai corsisti di “fare cinema”, le cui riprese sono durate 9 anni(1999/2008), girando solo in estate. Diviso in sei episodi distinti ma collegati, Sorelle mai, non rappresenta un mocumentary sulla famiglia del regista o un omaggio a Bobbio, luogo nel quale è girato, ma una raccolta di personaggi e situazioni di fantasia per raccontare,usando le parole del regista, di” chi va e chi resta dal natio borgo selvaggio”. La costante della storia è Elena(che cresce realmente fino alla fine del film dai 5 ai 13 anni n.d.r.) la quale assiste alle vicende fortunate e sfortunate della madre (Donatella Finocchiaro), del fratello (Piergiorgio Bellocchio) e delle zie, tra sogni infranti, amori, scoperte, e partenze. Il titolo è dedicato alle due zie, appunto sorelle, che portano il cognome “Mai”, come a voler esprimere l’incapacità di cambiamento di una generazione .L’intero lungometraggio è stato girato in bassa risoluzione con macchina digitale a mano, brandita a turno dai vari alunni di Bellocchio, per un risultato di tutto rispetto. Attenberg Regia: Athina Rachel Tsangari Dopo il road movie di fantascienza ” The slow business of going”, la regista di origini greche sbarca a Venezia con il suo secondo lungometraggio. Attenberg è una storia di osservazione e condivisione che si svolge in una cittadina industriale sperimentale sul mare, dove Marina (Ariane Labed), una ragazza di ventitré anni, si divide tra la sua migliore amica Bella e il padre architetto malato di tumore, ignorando il resto del mondo, verso il quale ha una sorta di repulsione e cerca di rimanerne fuori per capirlo meglio, “come se fosse un documentario di Sir David Attenborough”. Tra una chemio del padre, lezioni di sesso con l’amica, partite in solitudine a biliardino, ascoltando i Suicide, Marina cerca di buttarsi in quella che è ormai la vita adulta, preparandosi a gestire una situazione forse troppo gravosa per una ragazza della sua età. Una pellicola coinvolgente dal basso budget che intenerisce e conquista con le sue idiosincrasie per tutto ciò che appare scontato e privo di ironia.