Tra gli “effetti collaterali” della crisi economica mondiale ce n’è uno quasi invisibile, di cui nessuno parla: in tutti i “mondi”, dal primo all’ultimo, la povertà crescente e l’incertezza del futuro stanno minacciando uno dei beni preziosi che l’umanità ha coltivato negli ultimi sessant’anni: i diritti umani. Il diritto alla casa, al lavoro, al salario, al cibo, all’acqua, alla libertà di espressione e di movimento, alla giustizia, all’assistenza sanitaria e all’istruzione, ossia i “diritti fondamentali dell’uomo” riconosciuti dalle Nazioni Unite nel 1948, sono sempre meno riconosciuti e sempre più negati. Che cosa possono fare la società civile e il mondo della cultura per reagire a questo inaccettabile stato di cose? Un gruppo di musicisti italiani e stranieri ha deciso di alzare la testa, di dire “no” e di mettere lo straordinario potere testimoniale della “musica d’arte” al servizio della difesa dei diritti umani. Nei mesi scorsi otto associazioni musicali presenti in molte parti del mondo (Italia, Giappone, Venezuela, Palestina, Francia, Slovacchia, Svizzera) hanno fondato un movimento di idee, libero e autogestito, che ha voluto darsi il nome di “Musicisti senza frontiere”. Al movimento hanno già aderito decine di musicisti appartenenti ad alcune delle maggiori orchestre internazionali: l’Orchestra del Festival di Lucerna, la West Eastern Divan Orchestra, l’Orchestra Simon Bolivar di Caracas, i Berliner Philharmoniker, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestra Mozart di Bologna, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia, le Orchestre del Teatro la Fenice di Venezia, del Teatro Lirico di Cagliari e dell’Arena di Verona, la Human Right Orchestra in Giappone. E del “comitato d’onore” del movimento fanno già parte alcuni interpreti e compositori conosciuti in tutto il mondo: Claudio Abbado, Antonio Abreu, Martha Argerich, Daniel Barenboim, Giorgio Battistelli, Hélène Grimaud e Julian Fifer. In seno al movimento si è costituita di recente una orchestra, la Human Rights Orchestra, lo strumento concreto di intervento nelle campagne per l’affermazione e la difesa dei diritti umani.