La polizia irlandese ha dato il via alle indagini, per stabilire qual è la fonte che ha contaminato la carne di maiale di diossina: ha, così, accertato che, al momento, è imputato l’olio industriale, finito in una macchina utilizzata per asciugare il mangime, presso la “Millstream Power Recycling”, una ditta della contea di Carlow, volta alla trasformazione di prodotti alimentari di scarto in cibo per i maiali. Il mangime, fabbricato dalla società, quindi, è intriso della sostanza fortemente tossica per la salute umana: la polizia irlandese, dunque, ha provveduto a controllare e bloccare ben 47 allevamenti, che hanno utilizzato il prodotto per alimentare gli animali, fermando anche altre 9 produzioni in Irlanda del Nord.
La Commissione europea, intanto, ha esortato tutti i Paesi membri a bloccare le importazioni e controllare accuratamente la carne di maiale proveniente dall’Irlanda. Lo stesso ministero del Welfare, allora, ha avviato e coordinato subito i controlli alle frontiere sulle partite di carne suina sospette.
Bruxelles ha, infatti, confermato ufficialmente che i Paesi dell’Unione Europea, con importo di carne suina dall’Irlanda, sono risultati 12: Italia, Belgio, Gran Bretagna, Cipro, Danimarca, Portogallo, Francia, Estonia, Germania, Olanda, Polonia e Svezia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, inoltre, ha subito preso provvedimenti, attivando una rete di collaborazione con tutti gli Stati dell’UE, per verificare in che misura sono importate e distribuite le carni suine irlandesi.
Il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ha, però, dichiarato: “L’Unione europea ha ravvisato una possibile contaminazione di diossina anche per le carni bovine irlandesi”, per cui “Stiamo intensificando i controlli in attesa di specifiche misure”.