Più di 650 milioni di ettari che abbracciano paesi quali Brasile, Bolivia, Perù, Colombia, Ecuador, Guyana, Suriname, Venezuela e i territori francesi della Guyana.
Ogni giorno vengono distrutti o dati alle fiamme ettari ed ettari di foresta. La richiesta di legno da costruzione per le grandi città del sud est del Brasile, il taglio illegale di legni pregiati, la corsa per ottenere nuovi terreni fertili per i pascoli e le piantagioni, coltivazioni non sostenibili che sfruttano male il suolo della foresta e non danno alcuna speranza di sopravvivenza alle popolazioni locali, sono solo alcuni tra i “moventi” di questo crimine.A tutto questo si aggiunge un problema ancora più grande: il Brasile, a causa dell’incontrollata deforestazione, è il quinto paese al mondo “produttore” di gas serra che sono i maggiori responsabili dei mutamenti climatici del nostro Pianeta. Proseguono inoltre inarrestabili la diffusione degli allevamenti di bestiame, le attività minerarie, la realizzazione di condotte di petrolio e gas, il commercio delle specie minacciate di estinzione. Ogni minuto perdiamo un’ area equivalente a 36 campi da calcio, ogni anno perdiamo 1 milione e 600 ettari di foresta amazzonica. Animali e piante Le popolazioni locali che vivono dei prodotti della foresta soffrono di questa inarrestabile distruzione. Da parte sua, l’Istituto Nazionale di Ricerche Spaziali (INPE) del governo brasiliano effettua un accurato monitoraggio dei diversi tassi di deforestazione che si registrano ogni anno, grazie all’utilizzo dei dati provenienti dai telerilevamenti da satellite. In Brasile la superficie della foresta amazzonica originaria era di 4.100.000 kmq mentre quella che resta oggi copre 3.403.00 kmq, il che significa una perdita del 17,1 %.La foresta amazzonica è sotto assedio. Nonostante le tante iniziative di conservazione e gestione razionale delle risorse avviate in diverse aree, le minacce, dovute al pressante intervento umano, continuano ad imperversare e si concretizzano nella costruzione di strade, nel taglio del legname, nella trasformazione del ricco e prezioso manto forestale in terreni da coltivare (ad esempio la soia). La foresta ospita un’ immensa varietà di forme di vita, di rumori e di misteri che la avvolgono e che sono all’origine di miti e leggende.Qui, in questo luogo selvaggio e impenetrabile, vivono animali e piante lussureggianti in una concentrazione superiore a qualsiasi altro luogo della Terra e il suo bacino idrografico contiene il 12% di tutta l’acqua dolce del mondo e accoglie alcuni fra i fiumi più lunghi. Nonostante le gravi minacce che continuano ad assediarla, vaste e remote distese dell’Amazzonia rimangono intatte. È quindi ancora possibile e necessario salvare una delle più straordinarie aree del Pianeta dal punto di vista ecologico. Progetti sul campo condotti da varie organizzazioni internazionali hanno consentito di scoprire diverse specie vegetali potenzialmente nuove per la scienza, una nuova speranza per la cura di varie malattie: un’ulteriore dimostrazione di quanti tesori nascosti pulsino di vita in queste aree. L’Amazzonia resta nonostante tutto, uno dei luoghi più selvaggi al mondo, un paradiso naturale dove l’evoluzione con la comparsa di nuove specie e l’estinzione di altre continua da milioni di anni seguendo ritmi e dinamiche naturali. L’equilibrio che si è creato in questo luogo unico in circa 39.000 anni di tradizione, di cultura, di rispetto tra le popolazioni indigene e la natura selvaggia rischia oggi di sciogliersi in un silenzio assordante. La vita che dalla foresta si è generata, con la foresta, e la sua progressiva sparizione, rischia di svanire per sempre.