Omeopatia, agopuntura, fitoterapia, ayurveda, cromoterapia, fiori di bach, riflessologia plantare: quando la medicina ufficiale è difficile da comprendere. Sempre di più sono gli italiani che decidono di affrontare le malattie con una mentalità diversa rispetto a quella tradizionale ed anche di superare i luoghi comuni generati dal relativismo delle risposte scientifiche.  Ed è così che, seppure indicate dalle autorità sanitarie come medicine non convenzionali (MNC), le terapie cosiddette alternative e/o dolci continuano a prendere piede.  Una scelta -questa- che finora non ha incontrato l’ostacolo delle spese a carico personale e che ha aiutato, al contempo, il Sistema Sanitario Nazionale, ben disposto a rafforzarne e ad incrementarne la campagna di utilizzo. Ma se si pensa che l’evidence-based medicine è, ancora oggi, limitata ad una parte soltanto degli atti medici, appare più che lecita la richiesta di molti malati che le terapie alternative possano essere inserite nelle prestazioni supportate dal Governo, tenuto conto che si tratta di medicinali riconosciuti e promossi dalla FNOMCEO, la Federazione dei Medici e dalla FNOVI, la Federazione dei Medici Veterinari.  E, in questo contesto, Giorgio Dobrilla con Le alternative – Guida critica alle cure non convenzionali (Ed. Avverbi), non può che risultare una pietra miliare. Il testo, che secondo Piero Angela è “un telescopio, che consente di vedere tutti i pianeti e pianetini della medicina alternativa per quello che veramente sono”, completa gli studi del noto gastroenterologo dell’Ospedale di Bolzano, nonchè Professore a contratto presso l’università di Roma.  Ad una prima parte tutta dedicata alle “Medicine alternative maggiori” (omeopatia, agopuntura, fitoterapia, ipnosi terapia), corrisponde una seguente sulle “Medicine alternative ‘minori'”, che contemplano una pletora di cure che vanno dall’aromaterapia all’ayurveda, dall’auricoloterapia alla kinesiologia applicata, dalla cristalloterapia al reiki.  Dobrilla spiega come alla medicina alternativa non facciano eco una chimica, una fisica, una matematica alternativa e come tutto ciò costituisca un polo di attrattiva notevole rispetto alla medicina ufficiale che, invece, risulta relativamente complessa e non ha mai certezze per il singolo caso, essendo basata sulle probabilità. Preferibile, allora, la terapia autoreferenziale a patto che funzioni, lontano da ogni preconcetto tra ufficialità e ufficiosità della cura. Il tutto corredato da un’appendice di Salvatore Corrao, internista ed epidemiologo clinico dell’Università di Palermo e un utile glossario dei termini tecnici e sigle utilizzati nel testo. Per una maggiore chiarezza su tutte quelle componenti che vanno sotto il nome di “medicina alternativa”.Giorgio Dobrilla
Le alternative – Guida critica alle cure non convenzionali
Avverbi